1 febbraio 2018

Dai giornali di oggi (1 febbraio)

 Camera, nella battaglia dei collegi comanda il centrodestra. Su Repubblica le simulazioni del professor Salvatore Vassallo, che danno al centrodestra un bottino sicuro di 259 seggi e 87 collegi in bilico: basta conquistarne 57 per avere la maggioranza di 316 deputati a Montecitorio. Il Pd conta invece 133 seggi blindati, il M5S 112: la speranza di Renzi, che punta ad avere il gruppo parlamentare più numeroso, è che la battaglia al Sud tra grillini e centrodestra volga a favore del M5S. Simulazione analoga la fa la Stampa, per la quale nel nuovo Parlamento, almeno sulla carta, non ci sarà alcuna alleanza post voto in grado di garantire una qualunque maggioranza. L’unica strada per scongiurare il rischio paralisi resta l’accordo Renzi-Berlusconi. Ma sul voto pesa l’incognita degli indecisi, 18 milioni in tutto, scrive il Messaggero: di questi solo 8 milioni alla fine andranno a votare. La scelta negli ultimi giorni potrà valere il 2% a FI e Pd, l’1,5% al M5S.  Per i sondaggisti tra gli incerti prevarrà la richiesta di stabilità.
Sul Corriere parla Salvini: “Nessun patto con M5S. Governo di larghe intese? Sarebbe un tradimento”.
Sul Sole intervista alla Bonino: “Parlo al cervello e non alla pancia degli italiani: la posta in palio è la nostra credibilità per restare nel gruppo di testa della Ue”. E sull’economia promette: “Spesa pubblica bloccata per 5 anni, per portare il debito sotto il 110%”.
Attenzione massima sui leader. Su tutti il malore di Berlusconi: “stress da liste”, e dopo l’intervista con la Annunziata annulla anche Porta a Porta. “Sto benissimo, il nonno farà vedere i sorci verdi a tutti” il Berlusconi pensiero che filtra da Arcore, dove smentiscono ricoveri in ospedale. Libero parla di “riposo del guerriero”. Per il Fatto invece Berlusconi sta male un’altra volta: come alle Amministrative di due anni fa, il cavaliere non regge il ritmo della campagna elettorale. Il retroscena parla di una Marina furiosa con i vertici del partito: “L’avete spremuto senza pietà”.
Su tutti anche la visita di Di Maio alla City, con la Reuters che rivela un’apertura del leader grillino a un governo con Pd, FI e Lega. “Mai detto, ci può essere stato un problema di traduzione” la smentita di Di Maio (Corriere e tutti). Giallo anche sulla reale importanza della visita. Per il Foglio nessuno nella City era informato della presenza di Di Maio né ha partecipato ad incontri. Di Maio, e con lui l’economista Lorenzo Fioramonti, parlano di incontri con importanti investitori internazionali in un club esclusivo. Oggi Di Maio parlerà agli imprenditori di Assolombarda ma il presidente Bonomi ha invitato anche Salvini, Grasso, Berlusconi e Renzi: “Ascolteremo tutti, purché non sia un monologo – dice Bonomi al Corriere -Sentiamo troppe promesse irreali”.
Ancora problemi sulle liste. Nel centrodestra bufera in Lombardia: senza l’apparentamento con “Noi con l’Italia” congelata la corsa di 17 candidati (Corriere e tutti). Lupi preoccupato: “Stiamo facendo una figura del cavolo. Se ci annullano la lista rischiamo di mancare il 3%”.
A sinistra fa discutere l’endorsement di Prodi a Renzi. Libero: non c’è scampo, Prodi torna in campo. Per arginare Fi tenta una riedizione dell’Ulivo. Renzi esulta: “Romano è a bordo e questo è un bene” (Repubblica). La linea è martellare sulla tesi che ogni voto a Leu spingerebbe la Lega. Orlando alla Stampa: “LeU non è una soluzione, avvantaggia il centrodestra”. Orlando stronca ogni ipotesi di nuova scissione nel Pd “ma una discussione profonda sul partito, il giorno dopo il voto, quella che servirà”. Sul Corriere l’alt di Bersani a Prodi: tra sinistra e dem è scontro sul voto utile. Su Repubblica parla Errani: “Capisco Prodi ma il suo centrosinistra è scomparso da tempo. Il problema non è ricucire ma dare una svolta politica nelle scelte fondamentali”.
Repubblica torna sul caso del giudice dei Cesaro: Cioffi smentito da una foto, era al raduno di FI a Ischia. E un militante azzurro rivela: “Volevamo candidarlo”. Ministero e Csm aprono un’indagine su magistrato: sotto tiro le relazioni pericolose. Imbarazzo anche nell’Anm: partecipare alla vita politica non deve appannare la nostra imparzialità.
Notizia Giornale torna sulle Regionali del Lazio: al primo sondaggio Parisi già sparito. Supera Pirozzi ma si ferma al 16-18%, lontanissimo dal governatore Zingaretti (38-40%) e dalla grillina Lombardi (25-28%). Gli elettori di Lega e Fdi vanno su Pirozzi, che si attesta tra il 5 e l'8%. Per il centrodestra è una disfatta annunciata.

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