16 marzo 2018
Dai giornali di oggi 16 marzo
Dopo-voto, la prima sfida è sulle Camere. Regge l’asse M5S-Lega, con i grillini che rivendicano la Camera e la Lega che vorrebbe il Senato ma Forza Italia si ribella: Senato a noi (Corriere, Messaggero). Brunetta: “Il Senato va al centrodestra, e ci siamo noi con Romani e c’è pure il Pd. Ci vediamo in aula a scrutinio segreto e ci divertiamo”. Pd alla finestra. Rosato: “Non chiediamo nulla e nulla ci è stato offerto”. Ma per il Fatto, con la paura di tornare al voto che fa 90, il Pd prova a entrare in partita per garantirsi le vice presidenze. Prima mossa: votare Romani al Senato per spaccare il centrodestra (Repubblica). Per la Camera il Corriere dà il giornalista Emilio Carelli in pole e l’altro grillino, Fraccaro. Ma resta anche l’ipotesi del leghista Giorgetti. Al Senato avanza la carta di Giulia Bongiorno, ma su Romani potrebbe convergere anche il Pd. Su Libero la proposta di La Russa: “Facciamo Giorgia Meloni presidente della Camera”. “Noi vogliamo rafforzare il tentativo di dar vita a un governo di centrodestra. Se Salvini rifiutasse e se la partita delle cariche istituzionali fosse svincolata da quella per il nuovo governo, allora per la Camera Fratelli d’Italia proporrebbe la candidatura di Giorgia Meloni”.
“Né destra né M5S, il Pd non fa accordi e ora deve cambiare”, dice Martina a Repubblica: “Per le Camere chiediamo figure autorevoli, quanto al governo l’onere di trovare una soluzione non spetta a noi. Non saremo indifferenti a ciò che dirà Mattarella ma il nostro compito è essere minoranza parlamentare e da lì dare un contributo al Paese”. Ma per il Corriere il “no” del Pd si sta lentamente trasformando in “ni” per la paura di un ritorno alle urne. Calenda: “Se il presidente proponesse un governo di transizione il Pd dovrebbe darel’ok”.
La vera battaglia e sul governo, con Salvini che sfida Berlusconi: “Seguitemi sui 5Stelle” Centrodestra vicino alla rottura. Repubblica riferisce un duro faccia a faccia tra i due dopo il vertice di Palazzo Grazioli con Berlusconi che accusa Salvini di giocare per sé e non per la coalizione. Quanto alle alleanze, l’opzione privilegiata resta il Pd, dal M5S solo un eventuale appoggio esterno. Anche la Meloni in allerta: “Salvini vuole la presidenza del Senato, andare all’opposizione e da lì conquistare il centrodestra. Fare il governo col centrodestra è l’ultimo dei suoi pensieri”. Il Giornale parla di un Berlusconi “concavo e convesso”, pronto a sondare tutte le ipotesi pur di evitare il pericolo Grillo al governo, ma senza farsi male. Una delle soluzioni potrebbe essere quella spagnola di governo di minoranza.
Avvenire rilancia l’ipotesi di un governo sovranista Salvini-Di Maio, che faccia una legge elettorale con premio di maggioranza per poi tornare al voto. Per il Giornale sarebbero d’accordo solo sul ritorno alle urne. E i sondaggi potrebbero dargli ragione: il sondaggio Swg del Messaggero dà Lega e M5S in crescita, e Forza Italia in calo più del Pd. A dieci giorni dal voto M5S al 34,5% (+1,8%), Lega al 22,3% (+4,9%), Pd al 18%, Forza Italia al 10,5% (-3,5%), Fdi al 3,1% (-1,3%), Leu al 2,8%.
Per la Stampa il Colle non porrebbe veti a un’intesa grillini-Lega. L’unica condizione che Mattarella metterebbe è la serietà del premier incaricato. E i tre pilastri di ogni governo: una maggioranza, un programma politico credibile e una struttura ministeriale attrezzata. Ma sono esclusi governi-flash e ritorno alle urne in ottobre.
Sulla Stampa intervista a Salvini: “La prossima settimana vedo Di Maio: ho il mandato di parlare con tutti e parlo con tutti. Berlusconi non ha chiuso ai 5S. Quanto a me, gioco nella squadra del centrodestra e sento tutti a nome del centrodestra”. Ma del Pd non vuole sentire parlare: “Io in un consiglio dei Ministri con Renzi e Boschi non mi siedo”. Quanto ai 5S si potrebbe fare l’accordo sulla legge elettorale: “Sarebbe facilissimo: basta un emendamento a quella attuale che introduca il premio di maggioranza”. Su Libero parla La Russa: “La nostra proposta è che Salvini alla luce del sole si presenti in Parlamento cercando il consenso su un governo del centrodestra. Diversamente si vada a un governo di scopo per la modifica della legge elettorale ma senza scriverne una nuova. Basta riprendere il mio emendamento che proponeva il premio di maggioranza alla coalizione che raggiunge almeno il 37% dei seggi”.
Da Meloni nuovo stop a un esecutivo Lega-M5S: se Salvini non avesse i numeri per formare un governo provare con un altro esponente della Lega, su proposta di Salvini (Libero). Il Messaggero evoca uno scenario analogo: Giorgetti premier, sul quale anche il Pd potrebbe garantire un appoggio esterno pur di evitare il voto.
Consip, nuovi indizi: papà Renzi, Lotti&C. richiamati in Procura (Fatto, Verità). A distanza di un anno e tre mesi, i magistrati hanno deciso di convocare nuovamente Lotti per un confronto con l'ex ad della Consip Marroni, che lo accusa della fuga di notizie: uno dei due mente. Sarà nuovamente interrogato anche il padre dell'ex premier, Tiziano Renzi, sotto inchiesta per traffico di influenze. Per la Stampa, finita la tregua elettorale, i pm sono pronti a sentirli, mentre è stata archiviata la posizione di Woodcock perchè, secondo il pg, non c'è stata “nessuna violazione”.
Il Messaggero torna sul caso Lazio. Centrodestra diviso sulla mossa anti-Zingaretti. Pirozzi: via subito, Salvini è con me. Parisi: meglio farlo cadere sul bilancio. Lombardi frena: no al metodo Marino. “Il voto dei cittadini del Lazio va rispettato”. Intanto tra Zingaretti e la Raggi è disgelo: un mutuo soccorso che aiuta i giochi M5S-Pd (Messaggero). Il Tempo: due debolezze fanno un patto.
Vi segnalo infine un interessante articolo di Michele Prospero sul Manifesto: i 5 stelle a un bivio, fra politica di centro destra e essere il perno di un nuovo centro sinistra
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