Riceviamo e volentieri pubblichiamo
+++ LA SOPRINTENDENZA CONTINUA A FARE LO SPETTATORE +++
In tutti questi anni la Soprintendenza ha fatto ben poco per tutelare e valorizzare il Parco Archeologico di Centocelle, su cui invece è demandata a vigilare e tutelare. E' ora che venga tirata in causa anche lei. Ora la diffidiamo a procedere e ad intervenire per tutelare il PAC dalle proroghe agli autodemolitori, dalla mancata bonifica al Canalone, dagli abusi edilizi dal do ut des che il Comune sta facendo con il Ministero della Difesa.
In tutti questi anni la Soprintendenza ha fatto ben poco per tutelare e valorizzare il Parco Archeologico di Centocelle, su cui invece è demandata a vigilare e tutelare. E' ora che venga tirata in causa anche lei. Ora la diffidiamo a procedere e ad intervenire per tutelare il PAC dalle proroghe agli autodemolitori, dalla mancata bonifica al Canalone, dagli abusi edilizi dal do ut des che il Comune sta facendo con il Ministero della Difesa.
In caso di mancata risposta entro 30 giorni procederemo con un esposto alla Procura.
PARCO
ARCHEOLOGICO
DI CENTOCELLE
LIBERO
Comunicato stampa n. 1/18
Diffida dei
cittadini alla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di
Roma.
Richiamo ai
doveri di Ispezione, vigilanza e tutela del Parco Archeologico di Centocelle.
L’area in cui sorge il
Parco Archeologico di Centocelle è sottoposta a vincolo paesaggistico del
comprensorio Archeologico Ad Duas Lauros, istituito con
Decreto del Ministero Beni Ambientali e culturali del 1995, in virtù
dell’eccezionale valore delle numerose e rilevanti presenze archeologiche.
Successive deliberazioni consiliari del Comune di Roma, ratificate dalla
Giunta Regionale del Lazio, hanno istituito formalmente il PAC continuando a
rafforzare – sulla carta – la volontà di realizzarlo e renderlo fruibile per i
cittadini di tutto il Quadrante sud-est di Roma. Nel piano di realizzazione del
Parco sono previste, oltre alle aree verdi, anche lo scavo e la musealizzazione
di tre ville romane.
Da allora nessun
intervento è stato compiuto dalla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle
Arti e Paesaggio di Roma per la realizzazione di quanto previsto
e intanto nel Parco assistiamo:
·
aree archeologiche chiuse e non accessibili o fruibili
dalla cittadinanza
·
totale abbandono della cosiddetta “Osteria di
Centocelle”, nonostante i costi allora sostenuti per acquisirla dal Demanio
·
nuovi insediamenti umani in situazione di totale
disagio
·
presenza in costante proroga degli autodemolitori e rottamatori,
che stanno – tra l’altro – realizzando abusi edilizi con aumento di cubatura a
danno del Parco
·
il cosiddetto Canalone ancora in uno stato di degrado
diffuso, con il perseverare di sversamenti di materiali ingombranti quali slot
machine, frigoriferi, fogli di eternit
·
inquinamento dell’acqua in falda del Parco senza
nessuna azione per eliminare tale contaminazione
·
mancata attuazione del II e III stralcio di
sistemazione del Parco che rende fruibile alla cittadinanza non più di ¼
dell’intera estensione del Parco (circa 35 ettari su 126 ettari)
·
mancanza di accessi – attualmente ne è presente solo 1
da Via Casilina, tra l’altro non a norma con il Codice della strada
·
notizie confuse e mal comunicate circa l’espansione
dell’area di pertinenza militare con le relative opere all’interno del Pac che
ruberebbero altri 24 ettari di verde pubblico e inalienabile alla cittadinanza.
Richiamiamo la
Soprintendenza alla sua responsabilità, visti gli artt 18 e 19 del Codice dei
Beni Culturali e del Paesaggio del 2004 che assegna al Ministero l’ispezione e la
vigilanza sui beni culturali e sulle aree interessate.
Basta fare lo spettatore mentre il PAC viene depredato dagli abusi
edilizi, utilizzato impropriamente in un processo di decadimento a cui sembra
non esserci fine e che mette a repentaglio
anche la salute pubblica visti i
continui roghi tossici.
Un Parco inquinato e sfruttato da tutti, tranne che dai cittadini romani.
Il Comitato Pac Libero,
se non si reputerà soddisfatto dalle azioni che metterà in campo nei prossimi
30 giorni il Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo, proseguirà
la lotta affinchè il PAC - bene pubblico e inalienabile - diventi un polmone
verde producendo esposto alla Procura della Repubblica per la valutazione dei
profili di responsabilità anche per la condotta omissiva, al fine di garantire
l’interesse pubblico dei vincoli rappresentati sul territorio.
Roma, 15.03.2018
Nessun commento:
Posta un commento