Nel Lazio
Sulla proposta di Di Berardino come assessore al Lavoro versioni differenti sui giornali. Corriere e Messaggero riportano le dichiarazioni di Ognibene: "Al fine di superare l'impasse legata alla rappresentanza di Liberi e Uguali nella giunta ho avanzato ai vertici nazionali di Leu e ora al presidente Zingaretti, la proposta di una figura di garanzia". Repubblica parla invece di litigio dentro Leu, che non riconoscerebbe Di Berardino come propria proposta. Secondo il quotidiano di Largo Fochetti, i vertivci di Leu avevano deciso di proporre al presidente Zingaretti di scegliere fra due nomi (Paolo Cento e Piero Latino), quella di Ogniobene sarebbe una fuga in avanti, smentita da Leu "Di Berardino= Figura validissima ma non è l'indicazione di Leu". Sempre secondo Repubblica si tratta di una indicazione "concordata con Zingaretti".l Messaggero parla anche di valzer in arrivo ai vertici delle società regionali .Sul Corriere di Rieti viene pubblicata la lettera in cui Ottorino Ferilli rinuncia a fare l'assessore. Il sindaco di Fiano parla di giunta e di deleghe attribuite da zingaretti senza discutere con le forze politiche che lo sostengono le scelte politiche che riguardano la legislatura né le deleghe stesse.
Politica Nazionale
Verso il governo. Lega e M5S avanti piano (Repubblica), si tratta su
“reddito” e legge elettorale (Messaggero p.6): il fronte comune è
rappresentato dall'ostilità nei confronti dei vincoli Ue e dal sostegno
a chi cerca lavoro. Convergenze anche su tasse, migranti, scuola e sul
ministero del turismo. L'offerta sul premio di maggioranza è gradita a
Di Maio e serve alla Lega per incassare altre aperture. Per il Sole
(p.6) è lo scoglio flat tax ad ostacolare l'intesa. Ma la prima trincea
di Di Maio è sulla premiership: “Io non riuncio” (Repubblica p.6).
Mentre Carroccio e grillini sono più vicini sui temi, fallisce il
tentativo del segretario leghista di indurre il leader del Movimento a
un passo indietro su Palazzo Chigi. Secondo il Messaggero (p.4) Salvini
apre, ma Di Maio rifiuta l'opzione “terzi nomi”. “Io a Palazzo Chigi o
non se ne fa nulla” è la linea di Di Maio, che invia però l'offerta alla
Lega: “A voi i ministeri importanti” (Stampa p.4). Secondo la Stampa si
studia il “metodo-Camere” per il nuovo governo: nel toto-ministri, M5S
pronto a sacrificare la sua squadra nell'ottica secondo cui “nessuno è
intoccabile”. Trattative in corso sui dicasteri economici, ma c'è il
veto grillino a ministri di Forza Italia.
“I 5S guardino oltre Salvini, chi ci sta batta un colpo”: sul Fatto
(p.4) parla il vicesindaco della giunta Raggi a Roma, Luca Bergamo, che
invita a ragionare sui cambiamenti geopolitici, sovranazionali e
demografici: “Chiunque voglia governare deve affrontare questi temi, se
si vogliono far avanzare le cause dei diritti umani bisogna ragionare su
una scala che guardi ai prossimi 50 anni”. Poi sulle prospettive di
governo, spiega: “Bisogna cercare in Parlamento e nella società chi è
disposto ad affrontare questi temi. Un canale di comunicazione con la
Lega è già avviato nella base, ma bisogna giocare a carte scoperte”.
Fatto intervista anche Roberta Lombardi: “Mai con Berlusconi. Il reddito
di cittadinanza lo faremo, è l'unico modo per rilanciare consumi e
servizi”. Poi la Lombardi parla della Regione Lazio: “Se si confrontano
i programmi punti in comune se ne trovano, il problema è realizzarli. Mi
aspetto una vicepresidenza in Consiglio per il M5S, perchè non hanno i
numeri per spadroneggiare. Se vogliono sopravvivere, ci devono ascoltare”.
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