sul Lazio
In estrema sintesi, su tutti i giornali: Strappo di Leu che si presenta con tre posizioni diverse (una di Mdp, una di Si, una del consigliere regionale eletto) e decide di non entrare in giunta.
politica italiana
Primo scontro Salvini-Di Maio. Lite sulla premiership (Repubblica p.2).
Per il leader 5S “il premier spetta al partito che ha preso più voti”
(su tutti). “Mi stupisce l'atteggiamento 'o comandiamo noi o niente'”
replica Salvini al Corriere. Ma è scontro anche sul ruolo di Fi. Sulla
Stampa il sondaggio di Piepoli: un italiano su tre vuole un esecutivo
M5S-Lega, meno quotata l'ipotesi di un governo del presidente. Di Maio
preferito come premier (25%) su Gentiloni (20%) e Salvini (19%).
Salta, nel frattempo, l'accordo per le vicepresidenze delle Camere. Il
M5S guarda al Pd, ma per la Lega “è solo un bluff” (Stampa p.4). Dal M5S
segnali ai dem sulle nomine (Corriere p.2).
Salvini al Corriere (in prima e p.3): “Auguri ai 5S se si alleano al
Pd”. Poi ragiona sulla premiership: “Non faccio nomi, ma abbiamo preso 6
mln di voti con il simbolo Salvini premier. Ma il governo per me non è
questione di vita o di morte: non chiederò incarichi al buio, ma solo se
ci saranno i numeri e la possibilità di formare un governo che governi.
Ad oggi – dice Salvini - la probabilità di tornare al voto è del 50%. Se
nessuno è disposto a fare passi indietro, bisognerebbe tornare a
chiedere agli italiani”. Da Fi, intanto è Tajani a rivendicare un ruolo
chiave del partito di Berlusconi: “Senza Fi non si va da nessun parte –
avverte al Corriere (p.5) -. Non esiste l'ipotesi di un governo
centrodestra-M5S con Fi ai margini, senza di noi non c'è centrodestra.
E, siccome Berlusconi è Fi, non accettiamo alcuna conventio ad excludendum”.
Terrorismo, l'allarme del Viminale: “La minaccia della jihad mai così
forte in Italia”. A dirlo alla Stampa (in prima e p.3) è il ministro
Minniti, che commenta le frasi dell'imam di Foggia, che ha invitato a
“sgozzare i cristiani”. “L'indagine di Foggia – dice Minniti – ha
portato alla luce uno scenario agghiacciante, simile a quello di Siria e
Iraq. E' stata dimostrata l'importanza del patto con l'Islam italiano,
chiamato a un'altra grande responsabilità. Ma resta necessario lo
strumento del rimpatrio per ragioni di sicurezza nazionale. Importante
l'unità delle forze politiche”. E Frontex lancia l'allarme: “Verso
l'Italia terroristi con documenti falsi” (Messaggero). Preoccupano per
la sicurezza i flussi da Algeria e Tunisia: secondo Frontex, reduci del
Califfato, mescolati tra i profughi, esibiscono un primo documento
contraffatto, poi uno rilasciato da Paesi Ue. Francia e Germania pronte
a chiedere la proroga dei controlli alle frontiere in deroga a Schengen.
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