9 marzo 2018

Dai giornali di oggi 9 marzo


“Prima l'interesse del Paese”: appello alla responsabilità di Mattarella
(Su tutti). Di Maio, intervistato dal Corriere (in prima e p.9): “Il
richiamo del Colle è sacrosanto, in ballo c'è l'interesse del Paese. Con
le altre forze politiche parliamo di temi, ci dicano quali sono i loro
punti e discutiamo per il bene dei cittadini, non per spartirci
incarichi”. Poi sulla preferenza per un asse con il Pd, Di Maio, dice:
“Lo scrivono i giornali, noi parliamo con tutte le forze, nessuna
esclusa. In caso di stallo faremo tutti i passaggi istituzionali per
garantire un governo”. Secondo il Messaggero (p.4) Di Maio valuta
l'ipotesi di un piano B: passo di lato del leader, per raccogliere
l'appello del Colle alla responsabilità e per non sacrificare la
possibilità di andare al governo. La Stampa (in prima e p.2) riprende un
sondaggio segreto tra la base grillina: secondo i militanti sarebbe
meglio un accordo con la Lega che con il Pd. Fatto (in prima e p.8)
riporta invece un sondaggio di Noto: tra gli elettori dem, il 59%
sarebbe a favore di un asse con i grillini. “Adesso, per la prima volta,
il Pd rischia di scomparire”: sulla Stampa (p.7) l'allarme di Minniti,
che sulle sulle possibili intese, dice: “Mi risulta che mai un partito,
dopo aver perso le elezioni, si sia affrettato a discutere di alleanze:
è una cosa che spetta a chi ha vinto. Sarebbe strafottente ignorare il
segnale degli elettori. Io alla guida del Pd? Non ci penso nemmeno”. Nel
partito è  la resa dei conti. Lotti all'attacco di Orlando: “Chi non ha
vinto pontifica” (Corriere p.6). Verso la direzione: Renzi va alla conta
“ma non sarà alle primarie”. E i padri nobili dem spingono su Calenda
leader per ricostruire il partito (Messaggero e altri). Per la
leadership in ascesa le quotazioni di Delrio, ma in campo c'è anche
Martina (Repubblica p.7). Zingaretti a Repubblica (in prima e p.6): “Io
ci sarò, anche alle primarie. Accordo con il M5S? Dobbiamo stare
all'opposizione, così hanno deciso gli elettori”.
L'analisi sul voto della Camusso (Cgil) a Repubblica (p.9): “Lq
sinistra, tutta, non ha capito la domanda di rappresentanza che viene
dai ceti popolari. Ma è un messaggio anche al sindacato: queste persone
chiedono sicurezza e il mondo del lavoro si sente senza rappresentanza
politica”.
Centrodestra. “Farò uscire l'Italia dallo stallo”: Berlusconi rilancia
il suo ruolo di mediatore scrivendo ai neo eletti di Fi, pronto a
scongiurare il rischio di nuove elezioni. Per il Corriere (p.5) l'ex
premier prova a rilanciare la sua leadership, perchè teme un'Opa di
Salvini al suo partito. Il leader di Fi si affida a Gianni Letta per
trovare consensi nel Pd al governo di centrodestra (Stampa p.5). Punta
alle larghe intese e spera di indurre Salvini a fare un passo indietro
(Messaggero p.3). Brunetta al Corriere (p.5): “La prima tappa sarà
l'elezione dei presidenti delle Camere: i dem ci appoggino. Da lì si
partirà per il governo, che deve essere guidato da Salvini o da qualcuno
indicato da lui”. Per la Verità, Salvini starebbe pensando a Toti come
carta segreta per la premiership: è il più leghista degli azzurri. Il
neo governatore lombardo Fontana al QN: “Salvini saprà trovare la
maggioranza in Aula”.
Consulta, Lattanzi eletto presidente (Corriere p.2 e altri): con 12 voti
a favore all'interno dei collegio dei giudici. L    e sue prime parole:
“Il termine razza deve restare, non perchè c'è la razza, ma perchè c'è
il razzismo”.
[9/3, 08:09] Michele Cardulli: sul lazio, su tuti i giornali è già toto giunta. Si parla di conferme per sartore, valente e smeriglio (ma il ruolo di vicepresidente è rivendicato da Leu che si ritiene seconda gamba politica della coalizione) possibili entrate di Bellini, Ciarla, Paris, Manzella, Pietrangeli. una giunta meno tecnica e più politica rispetto alla scorsa legislatura

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