L'assemblea LeU del II Municipio di Roma si è svolta in data 16 marzo 2018 con all’o.d.g.
· esame dei risultati elettorali
· valutazione delle condizioni per la prosecuzione del processo di unità organica della sinistra
L’assemblea è stata caratterizzata da un ampio dibattito (18 interventi) nel corso del quale è stato anche esaminato il documento approvato - nei precedenti giorni - dall’assemblea LeU del VII Municipio, documento assunto all’unanimità nel suo orientamento politico di fondo.
Dal dibattito svolto sono, in particolare, emerse le analisi e le determinazioni che seguono.
1) Il deludente risultato elettorale del 4 marzo porta a compimento il logoramento della sinistra storica e la frattura con il suo popolo. In particolare, LeU è stata percepita dall’elettorato come una debole e poco convincente variante del sistema, per lo più strumento di riposizionamento di pezzi di ceto politico. L’incapacità di rapporto con le masse popolari non ha neanche consentito d’intercettare, in percentuale significativa, il flusso di voti in uscita dal PD.
L’assemblea individua, in sintesi, le seguenti cause:
Ø Insufficiente capacità di leggere e interpretare il contesto storico e socio economico globale nella sua complessità, di delineare percorsi di emancipazione per i ceti più deboli, organizzare una risposta alternativa al sistema liberista;
Ø decisioni accentrate, investiture dall’alto, mancanza di procedimenti sostanziali di democrazia partecipata.
Ø la comunicazione, di conseguenza, ha risentito dell’incertezza di fondo del pensiero e della proposta.
In questo contesto il voto di massa al M5S (pur con elementi di ambiguità anche per i possibili sviluppi politici) ha rappresentato per l’elettorato uno sbocco illusorio del suo bisogno di protezione, di rottura radicale con il sistema e il ceto politico.
2) L’assemblea del II municipio concorda tuttavia sulla necessità di proseguire nel progetto di costruzione della sinistra unitaria, a condizione di un cambio radicale dei processi politici, dell’immediata adozione di veri e trasparenti percorsi di partecipazione e di decisione.
In particolare:
a) la democrazia e le forme nuove della politica devono essere elemento distintivo per il nuovo soggetto da costruire. La coerenza tra quello che si dice e quello che si fa è essenziale. Qui il ruolo delle donne e il loro protagonismo: le donne devono realizzare pienamente il proprio potenziale politico di cambiamento della società. La fine del “sistema pattizio”, delle cooptazioni e delle investiture, delle sedi di democrazia formale ma non sostanziale, la regola di “una testa un voto”, devono essere una premessa effettiva - DA SUBITO - per costruire il futuro. Senza politiche dei due tempi (oggi meno democrazia per un ipotetico domani con più democrazia);
b) non ci possono più essere decisioni e tanto più leadership calate dall’alto;
c) mettere al centro dell’elaborazione e della proposta politica i temi del lavoro/non lavoro, i meccanismi di concentrazione della ricchezza e della povertà, le politiche di austerity, il ruolo dell’Europa e l’Euro, gli effetti del capitalismo digitale;
d) ripartire quindi da un’analisi della società e dall’individuazione dei soggetti che si vuole rappresentare, tenendo conto che sempre più lo scontro sembra essere tra “alto e basso”;
e) individuazione di nuove modalità per la “militanza politica”, in rapporto alle modifiche intervenute negli spazi e nei tempi sociali dei territori. Come utilizzare il web per la comunicazione dei contenuti politici e programmatici; progettazione di una piattaforma digitale bene comune;
f) individuazione dei principi etici e valoriali, su cui fondare l’agire politico e la formazione della classe dirigente;
g) individuazione della forma-partito, coerente con gli obiettivi politici e rispondente all’esigenza della partecipazione informata, di percorsi trasparenti di decisione, di apertura alle esperienze di base, politiche, sindacali, associative e sociali, di costruzione della sinistra europea dal basso ed in rete.
Sono pertanto da evitare accelerazioni organizzative a freddo, contrassegnate dai metodi verticistici e burocratici finora impiegati.
È anche fortemente avvertita l’esigenza di non disperdere le risorse e le forze mobilitate nel percorso e, da ultimo, in campagna elettorale: bisogna riprendere il dialogo ed il confronto con tutte/i coloro che sono disponibili, senza esclusioni.
PERTANTO
L’assemblea di Liberi e Uguali del II municipio, all’unanimità, ritiene di procedere nel territorio all’apertura, in collegamento con le altre realtà territoriali cittadine, della fase costituente della nuova sinistra con gli obiettivi sopra indicati, quale percorso unitario aperto a ogni soggetto interessato alla costruzione del partito della sinistra, anche a chi non ha aderito alla coalizione elettorale.
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