2 giugno 2018

Vino vecchio in otri nuovi





Alcide de Gasperi oppose un rifiuto netto a chi, a partire da Pio XII, spingeva affinché la DC si alleasse con la destra di allora, rappresentata in particolare dal Movimento Sociale Italiano Forza Nuova. Pagò il suo essere più a sinistra, come pagò anche Aldo Moro, con la vita, il suo tentativo di creare un asse DC-PCI. Dopo di allora, crollato il muro di Berlino e finita l'era della Democrazia Cristiana, il sogno clerico-reazionario di una grande forza di centro, erede della "balena bianca", alleata alla destra, venne realizzato da Silvio Berlusconi, che seppe aggregare a Forza Italia, le due forze politiche di Alleanza Nazionale e Lega Nord. A ben guardare, l'attuale governo non è nient'altro che una nuova riproposizione di un progetto politico molto vecchio. I 5stelle stanno mutando sempre più pelle e stanno diventando, dal giorno in cui Di Maio si presentò a baciare il sangue di San Gennaro, una forza moderata di centro, che ammicca alla Chiesa e che si candida a fare incetta dei voti di Forza Italia. La neutralizzazione di Di Battista è un segnale inequivocabile. La Lega, non più Nord, ma nazionale, è comunque sempre la stessa, movimentista reazionaria, ed è riuscita a prosciugare quasi del tutto il bacino di elettori di quella che fu Alleanza Nazionale. Vino vecchio in otri nuovi.

Massimo Frana

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