3 febbraio 2018

Recensione film: L'ORA PIU' BUIA regia di Joe Wright



Con Gary Oldman, Kristine Scott Thomas, Lily James, Stephen Dillane, Ronald Pickup, Ben Mendelsohn, Richard Lumsden, Gran Bretagna del 2017, 113”.

 




 A lezione di storia

L’ora più buia costituisce sicuramente un pezzo di bravura del versatile attore londinese Gary Oldman, per l’interpretazione di sir Winston Leonard Spencer Churchill.

Il film tratta con dovizia di particolari il primo mese e mezzo di nomina del sessantaseienne Churchill a Primo Ministro nel 1940, comprensivo dei retroscena, degli intrighi politici e dei continui richiami al suo non essere troppo gradito né ai Conservatori né al Re. Dai compagni di partito non gli era stata perdonata la disfatta di Gallipoli durante la Prima guerra Mondiale, operazione militare guidata da Churchill nel gennaio del 1915. Re Giorgio VI non gli aveva mai perdonato di aver assecondato il matrimonio del fratello Edoardo nel 1937 con Wallis Simpson, una borghese americana per di più già divorziata due volte. La scelta di Churchill in un certo senso, è stata obbligata perché avrebbe dovuto guidare un’ampia coalizione ed era l’unico candidato che piaceva all’opposizione, forse per alcune sue idee progressiste.

Winston Churchill – una delle voci più critiche dell’epoca riguardo alla Germania nazista - è visto nella sua vita privata con la moglie Clementine, sua prima sostenitrice e i suoi numerosi figli. Viene dipinto come un burbero e stravagante signore (ormai) anziano, sempre con il sigaro, che amava molto bere: whisky a colazione, champagne a pranzo e a cena, brandy e porto in serata. Nelle uscite immancabili erano il bastone e il cappello di feltro (l’Homburg).

L’impegno che si chiedeva al neo nominato Primo Ministro era massimo. Il predecessore Neville Chamberlain era stato costretto alle dimissioni per non saper gestire l’emergenza bellica e per non riuscire a formare un governo di larghe intese. La situazione in Europa era, a dir poco disastrosa: la Francia occupata dai Tedeschi era vicina alla resa, il Belgio era già capitolato e l’esercito inglese era imprigionato lungo la spiaggia di Dunkerque. Così Churchill guiderà l’Operazione Dynamo, impegnando circa 800 navi civili nella ritirata e portando in salvo circa 300.000 militari tra britannici e francesi.

Il film mostra inoltre il rifiuto di Churchill a trattare con Hitler, neanche con la mediazione di Bastianini, Ambasciatore italiano nel Regno Unito. Il suo disprezzo per ogni dittatura e il suo amore per la libertà lo porteranno a fare vari discorsi alla popolazione che ritroverà dignità e coraggio grazie alle sue toccanti parole. Così da un suo intervento: « Abbiamo di fronte molti, molti lunghi mesi di lotta e sofferenza! Anche se tanti vecchi e importanti Stati sono caduti nella morsa del dominio nazista, noi difenderemo la nostra isola quale che sia il prezzo da pagare! Combatteremo sulle spiagge, combatteremo sulle piste di atterraggio, combatteremo nei campi e nelle strade, combatteremo sulle colline! Non ci arrenderemo mai! Perché senza vittoria non può esserci sopravvivenza! ».

È singolare come il regista Joe Wright riesca a coniugare la fantasia con la veridicità storica, alternando ai minuziosi rendiconti giornalieri, scene improbabili come la fuga romantica di Churchill in metropolitana (anche se dura solo una fermata…) dove, incoraggiato in qualche misura dal Re, interroga la “gente comune” sulle proprie opinioni belliche.

Molti sono stati gli illustri interpreti cinematografici di Winston Churchill come Richard Burton, Albert Finney, Timothy Spall, Michael Gambon e altri. Così Wright ha risposto a chi lo aveva interrogato sulla scelta di Gary Oldman: « Crescendo a Londra negli anni ’80 e ’90 Gary Oldman è sempre stato l’attore per antonomasia. È interessante perché è un mutaforma, capace di trasformarsi completamente, non interpreta mai due personaggi allo stesso modo. Ero interessato a lavorare con qualcuno capace di questa trasformazione, non volevo un attore simile a Churchill ma qualcuno che si trasformasse in lui».

Il regista Joe Wright ha elaborato vari film – di cui molti per la TV - ispirati da libri famosi come Orgoglio e Pregiudizio del 2005, Anna Karenina del 2012, Pan – Viaggio sull’Isola che non c’è del 2015. Wright è bravissimo nel ricostruire ambienti storici britannici e nel film Espiazione del 2007 - tratto da un romanzo di Ian McEwan - aveva già trattato della Seconda Guerra Mondiale e della disfatta di Dunkerque.

 


29 gennaio

Ghisi Grütter

 

 

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