Con Gary Oldman, Kristine Scott Thomas, Lily James, Stephen Dillane, Ronald Pickup, Ben Mendelsohn, Richard Lumsden, Gran Bretagna del 2017, 113”.
L’ora più buia costituisce sicuramente
un pezzo di bravura del versatile attore londinese Gary Oldman, per l’interpretazione
di sir Winston Leonard Spencer Churchill.
Il
film tratta con dovizia di particolari il primo mese e mezzo di nomina del
sessantaseienne Churchill a Primo Ministro nel 1940, comprensivo dei
retroscena, degli intrighi politici e dei continui richiami al suo non essere
troppo gradito né ai Conservatori né al Re. Dai compagni di partito non gli era
stata perdonata la disfatta di Gallipoli durante la Prima guerra Mondiale, operazione
militare guidata da Churchill nel gennaio del 1915. Re Giorgio VI non gli aveva
mai perdonato di aver assecondato il matrimonio del fratello Edoardo nel 1937
con Wallis Simpson, una borghese americana per di più già divorziata due volte.
La scelta di Churchill in un certo senso, è stata obbligata perché avrebbe
dovuto guidare un’ampia coalizione ed era l’unico candidato che piaceva
all’opposizione, forse per alcune sue idee progressiste.
Winston
Churchill – una delle voci più critiche dell’epoca riguardo alla Germania
nazista - è visto nella sua vita privata con la moglie Clementine, sua prima
sostenitrice e i suoi numerosi figli. Viene dipinto come un burbero e
stravagante signore (ormai) anziano, sempre con il sigaro, che amava molto bere:
whisky a colazione, champagne a pranzo e a cena, brandy e porto in serata. Nelle uscite immancabili erano il bastone e il
cappello di feltro (l’Homburg).
L’impegno
che si chiedeva al neo nominato Primo Ministro era massimo. Il predecessore
Neville Chamberlain era stato costretto alle dimissioni per non saper gestire
l’emergenza bellica e per non riuscire a formare un governo di larghe intese. La
situazione in Europa era, a dir poco disastrosa: la Francia occupata dai Tedeschi
era vicina alla resa, il Belgio era già capitolato e l’esercito inglese era
imprigionato lungo la spiaggia di Dunkerque. Così Churchill guiderà l’Operazione
Dynamo, impegnando circa 800 navi civili nella ritirata e portando in salvo
circa 300.000 militari tra britannici e francesi.
Il
film mostra inoltre il rifiuto di Churchill a trattare con Hitler, neanche con
la mediazione di Bastianini, Ambasciatore italiano nel Regno Unito. Il suo
disprezzo per ogni dittatura e il suo amore per la libertà lo porteranno a fare
vari discorsi alla popolazione che ritroverà dignità e coraggio grazie alle sue
toccanti parole. Così da un suo intervento: « Abbiamo di fronte molti, molti lunghi
mesi di lotta e sofferenza! Anche se tanti vecchi e importanti Stati sono caduti
nella morsa del dominio nazista, noi difenderemo la nostra isola quale che sia
il prezzo da pagare! Combatteremo sulle spiagge, combatteremo sulle piste di
atterraggio, combatteremo nei campi e nelle strade, combatteremo sulle colline!
Non ci arrenderemo mai! Perché senza vittoria non può esserci sopravvivenza! ».
È singolare
come il regista Joe Wright riesca a coniugare la fantasia con la veridicità storica,
alternando ai minuziosi rendiconti giornalieri, scene improbabili come la fuga
romantica di Churchill in metropolitana (anche se dura solo una fermata…) dove,
incoraggiato in qualche misura dal Re, interroga la “gente comune” sulle proprie
opinioni belliche.
Molti
sono stati gli illustri interpreti cinematografici di Winston Churchill come Richard
Burton, Albert Finney, Timothy Spall, Michael Gambon e altri. Così Wright ha
risposto a chi lo aveva interrogato sulla scelta di Gary Oldman: « Crescendo
a Londra negli anni ’80 e ’90 Gary Oldman è sempre stato l’attore per antonomasia. È interessante perché è un mutaforma, capace di trasformarsi
completamente, non interpreta mai due personaggi allo stesso modo. Ero
interessato a lavorare con qualcuno capace di questa trasformazione, non volevo
un attore simile a Churchill ma qualcuno che si trasformasse in lui».
Il
regista Joe Wright ha elaborato vari film – di cui molti per la TV - ispirati da
libri famosi come Orgoglio e Pregiudizio
del 2005, Anna Karenina del 2012, Pan – Viaggio sull’Isola che non c’è del
2015. Wright è bravissimo nel ricostruire ambienti storici britannici e nel
film Espiazione del 2007 - tratto da
un romanzo di Ian McEwan - aveva già trattato della Seconda Guerra Mondiale e
della disfatta di Dunkerque.
29 gennaio
Ghisi
Grütter
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