Voto, la sfida più incerta (Corriere): in 46 mln alle urne, con
l'incognita dell'astensione. Le ultime promesse prima del voto per
convincere gli indecisi (Stampa). Avvenire parla di battaglia sul
premier che non si può votare: nonostante la legge non preveda
l'elezione del presidente del Consiglio, gli ultimi scontri sono proprio
sui nomi del possibile capo del futuro esecutivo. Repubblica si
concentra sulle difficoltà dello spoglio elettorale: si saprà prima chi
vince nell'uninominale e il peso delle coalizioni, solo più tardi si
capirà se c'è una maggioranza.
Centrodestra, Berlusconi al Corriere (p.3): “L'unico voto utile è per
noi, Tajani farà riflettere gli indecisi”. Al Giornale assicura: “Sarò
io il garante del prossimo governo”. E al Messaggero (in prima e p.3)
annuncia: “Investimenti al Sud per 500 mila posti, è Tajani che ha
portato un programma per il Mezzogiorno”. Il presidente
dell'Europarlamento ha dato disponibilità a fare il premier solo “in
caso di maggioranza certa” (Repubblica p.9). Salvini a Libero (in prima
e p.3): “Anche se Tajani non è l'uomo più adatto a difenderci in Europa,
io starò ai patti”. Ma a Repubblica (p.8) assicura: “Posso superare Fi”.
Apertura senza entusiasmi a Tajani anche da FdI. Crosetto a Libero
(p.4): “E' il Gentiloni del centrodestra. Ma in questi momenti
servirebbe meno burocrazia”. Raffaele Fitto (Noi con L'Italia) rivendica
il ruolo della “quarta gamba” e a Libero (p.2) dice: “Senza noi non si
vince, né si governa. Tajani premier? Può essere la sintesi delle
diverse anime”.
Centrosinistra, Renzi, in chiusura di campagna elettorale, ribadisce il
“no” ad un governo con gli estremisti: “Grillo ci fa schifo, e Di Maio,
dopo averci insultato per anni, con quale faccia ci chiede ora i voti
per un suo governo? Prima di votare il principe degli imprensentabili
noi andiamo all'opposizione. Non governeremo mai con gli estremisti”
(Corriere p.2 e tutti). Franceschini lancia l'appello su Repubblica
(p.3): “La destra di oggi è peggio di quella degli anni di Berlusconi,
tocca agli indecisi salvarci. Ogni voto tolto ai candidati Pd aumenta la
possibilità che vinca o il centrodestra o i grillini, Leu può arrivare
al massimo al 6%, non può vincere ma può far perdere il Pd”. Bersani
(Leu), intervistato dalla Stampa (in prima e p.6), attacca Renzi: “Ha
rimesso le macchioline all'eterno giaguaro Berlusconi. Ora nel Pd c'è un
tentativo di nascondere Renzi spingendo Gentiloni, ma non basta. Mi
auguro che dopo il voto tra i dem si apra una riflessione radicale”. E
il leader di Leu, Grasso, lancia l'ultimo appello ai delusi di sinistra:
“Con noi tornate a casa” (Repubblica e altri). L'ex premier francese
Valls a colloquio con Repubblica (p.12): “Renzi avrebbe dovuto fondare
un suo movimento, abbandonando il Pd. Io ho fatto lo stesso errore, ma
ho imparato che la socialdemocrazia e i partiti che l'hanno incarnata
appartengono al passato”.
M5S, Di Maio a un passo dalla vittoria: “L'era dell'opposizione è
finita” (Corriere p.5). E Grillo torna sul palco (su tutti). “Diamo
l'ultima spallata” ha detto il comico al fianco di DI Maio, che ha
rilanciato le possibilità del Movimento: “Possiamo vincere in tutti i
collegi uninominale del Sud e in molti del Nord, possiamo avere i numeri
per governare”.
Regionali: Zingaretti, Parisi e Lombardi: il finale accende il Lazio
(Messaggero in prima e p.6). Governatore e candidato di centrodestra
chiudono in contemporanea a Latina. La grillina sul palco a piazza del
popolo con l'appoggio della Raggi: “Insieme per vincere”.
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