4 giugno 2018
Dai giornali di oggi 4 giugno
Senato, domani test fiducia per la maggioranza grillo-leghista
(Messaggero). Intanto, Salvini apre il fronte immigrati (Corriere e
tutti). In Sicilia dice: “Non può essere un campo profughi”. Accusa le
Ong e dice no alla riforma di Dublino sull'asilo, ma spiega: “Linea
dura? No, buon senso: lavoreremo per evitare le partenze” (Giornale
p.2). Poi sfida l'Ue: “Verso l'Italia devono passare dalle parole ai
fatti” (Repubblica p.2). Sponda della Merkel al governo italiano: “Roma
lasciata sola dall'Europa”. Fatto (in prima e p.3) parla di “strano asse
tra Merkel e Salvini”. Il piano del Viminale prevede un incremento dei
rimpatri degli irregolari attraverso fondi ai Paesi di provenienza
(Messaggero p.3). Risorse stornate dai 5 mln per l'accoglienza,
l'obiettivo è riattivare i rapporti bilaterali con il Niger per la
frontiera con la Libia. Ma per Fubini (Corriere p.5) all'Europa piace il
piano B: cioè destinare fondi ai centri di permanenza per tenere qui i
migranti 18 mesi. Ma il Giornale (in prima e p.3) avverte: rischia di
essere un boomerang, Salvini dovrà aprire nuovi Cie al Nord e nelle
Regioni a guida leghista. Fedriga, governatore del Friuli, alla Stampa
(p.2): “Si facciano questi centri, un cittadino si sente più sicuro se
sa che i richiedenti asilo non circolano davanti al suo portone. Nel
caso di diniego dell'asilo si organizzino i rimpatri”. Intanto,
Sarzanini (Corriere p.3) evidenzia tutti gli ostacoli alla riforma:
scarsa collaborazione dei Paesi di provenienza, diffidenza dei sindaci a
creare centri di permanenza nel proprio territorio e difficoltà a far
rispettare il foglio di via di chi viene espulso, ma in realtà resta in
Italia e diventa irreperibile. Nel frattempo, primi malumori nella
maggioranza giallo-verde, nell'ala sinistra del M5S cresce il
malcontento per i toni e i diktat leghisti sull'immigrazione (Repubblica
p.2). La Chiesa lancia l'avvertimento: “Basta proclami elettorali,
l'accoglienza è un valore: servono prudenza e saggezza” dice Angelo
Bagnasco alla Stampa (p.4). E monsignor Paglia a Repubblica (p.3)
aggiunge: “Non soffiare sulla rabbia. E ricordiamoci i 25 mln di nostri
emigrati”. Intanto, altri 56 migranti muoiono in mare (Stampa p.2 e
tutti): strage di bambini nelle acque di Turchia e Tunisia.
Primi segnali del nuovo governo anche sulla politica estera. Missioni,
l'esecutivo studia il ritiro graduale dall'Afghanistan (Stampa p.6). La
neo ministra della Difesa Trenta: “Ogni intervento va bilanciato con gli
interessi del Paese”. Ma gli Usa avvertono: “L'Italia è una nazione
chiave a Kabul”. La scelta di un disimpegno metterebbe in discussione il
rapporto su altri scenari, a partire dal fronte libico (Stampa p.7).
Intanto, dubbi anche sulla missione italiana in Niger.
“Darò l'autonomia alle regioni del Nord”: su Libero (in prima e p.5)
parla la ministra per gli Affari Regionali, Erika Stefani: “Da oggi
incontro i governatori di Lombardia, veneto ed Emilia. Riapro subito il
dialogo per verificare se ci sono ulteriori spazi di autonomia oltre
quelli già concordati. La legge sarà approvata con il voto palese”.
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