CHE MALE HA FATTO?
La stazione Tiburtina versa in uno stato indicibile. Da molto tempo la più grande e moderna stazione italiana, concepita per essere il fiore all’occhiello di Roma, costata una barca di soldi, scivola sempre più nel disastro. Via Masaniello, la via che dalla Tiburtina scende verso la stazione, è chiusa da quasi due anni . Ad ottobre scorso i cittadini e i comitati di zona hanno avuto un incontro con il consigliere a 5 Stelle Stefàno che aveva promesso che, poiché il rifacimento del manto stradale era cosa modesta e i soldi erano stati stanziati, entro il novembre successivo sarebbero stati fatti i lavori, ma così non è stato e la via è ancora chiusa. Nel frattempo, essendo mancata del tutto anche la normale manutenzione, le piogge abbondanti hanno aperto crateri e voragini, il risultato è che è stata chiusa anche via Guido Mazzoni; la stazione tagliata fuori dalle vie di comunicazione. Come ciliegina sulla torta ieri pomeriggio è mancata anche la luce. Barboni, senza tetto di ogni provenienza, alcolizzati, pasti sopra le scale della metropolitana, liti, aggressioni, sporcizia e degrado, come ogni sera ma nel buio più pesto.
Si può amministrare una città come Roma basandosi sulla paura di agire? Si può non aggiustare il manto stradale per il terrore di firmare un bando? Prendiamo atto, inoltre, di come, nella nobile tradizione inaugurata da Marino, la sindaca, sebbene molte volte invitata a venire di persona a constatare il disastro, non sia mai venuta. Ci aggrappiamo per non affogare all’abbattimento della tangenziale, ma nel frattempo quale zattera ci salverà.
La stazione Tiburtina versa in uno stato indicibile. Da molto tempo la più grande e moderna stazione italiana, concepita per essere il fiore all’occhiello di Roma, costata una barca di soldi, scivola sempre più nel disastro. Via Masaniello, la via che dalla Tiburtina scende verso la stazione, è chiusa da quasi due anni . Ad ottobre scorso i cittadini e i comitati di zona hanno avuto un incontro con il consigliere a 5 Stelle Stefàno che aveva promesso che, poiché il rifacimento del manto stradale era cosa modesta e i soldi erano stati stanziati, entro il novembre successivo sarebbero stati fatti i lavori, ma così non è stato e la via è ancora chiusa. Nel frattempo, essendo mancata del tutto anche la normale manutenzione, le piogge abbondanti hanno aperto crateri e voragini, il risultato è che è stata chiusa anche via Guido Mazzoni; la stazione tagliata fuori dalle vie di comunicazione. Come ciliegina sulla torta ieri pomeriggio è mancata anche la luce. Barboni, senza tetto di ogni provenienza, alcolizzati, pasti sopra le scale della metropolitana, liti, aggressioni, sporcizia e degrado, come ogni sera ma nel buio più pesto.
Si può amministrare una città come Roma basandosi sulla paura di agire? Si può non aggiustare il manto stradale per il terrore di firmare un bando? Prendiamo atto, inoltre, di come, nella nobile tradizione inaugurata da Marino, la sindaca, sebbene molte volte invitata a venire di persona a constatare il disastro, non sia mai venuta. Ci aggrappiamo per non affogare all’abbattimento della tangenziale, ma nel frattempo quale zattera ci salverà.
Maria Antonietta Laganà
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