19 gennaio 2018

AL "PROF" INNAMORATO DI UNA QUINDICENNE




Non mi rivolgerò a te chiamandoti professore, perché non lo meriti. Ammettere di aver abusato di un'alunna di quindici anni, di cui dici di essere innamorato, non attenua la gravità di quanto hai fatto, per di più all'interno dell'edificio scolastico stesso, in un'aula. Non hai avuto alcun rispetto per te stesso, per una ragazzina a te affidata quale alunna, per il luogo in cui operavi e che è come un tempio che tu hai profanato. Gli alunni si amano, ma non dell'amore che intendi tu. Gli alunni ci amano, ma anche in questo caso l'amore non è quello che tu hai pensato di trovare. Un professore, un Uomo, sa che c'è un confine che non è lecito superare. Un professore deve possedere la capacità di controllarsi, in realtà non dovrebbe neppure essere sfiorato da certi desideri o pensieri. Dovrebbe sorridere di fronte alle cotte e a quegli innamoramenti che a quindici anni si accendono e si spengono come fuochi fatui. Sorridere, non riderne, certo,  e neppure imbrattarli con le voglie di un più che cinquantenne. Ti sei appropriato di qualcosa che non ti spettava: un'età che già ti è stata concessa e che però tu hai voluto sottrarre ad un altro essere umano. Mi dispiace, ma non riesco a trovare nessuna giustificazione per quello che hai fatto. Provo solo un profondo ribrezzo.

 Prof. Massimo Frana

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