Sul marciapiede davanti al Carrefour di Viale XXI Aprile, un barbone staziona in permanenza sdraiato su coperte e cartoni. Ai piedi del suo misero giaciglio ha posto un cartello con la scritta: meglio barbone che ladro. Poco prima, sullo stesso marciapiede invaso notte e giorno da auto in movimento dei clienti del supermercato, il Momart illuminato a festa brulica di studenti della Luiss. Con la motivazione che così si ostacola l'installarsi dei barboni, intere piazze e giardi...ni, vedi Piazza Winckelmann e Villa Massimo, sono state di fatto privatizzate e chiuse. Via Cupa, che per una stagione è stata approdo e alloggio provvidenziale per centinaia di migranti, oggi è deserta e pronta ad aprire le porte a un nuovo centro commerciale. A imprenditori privati si concede il monopolio del verde e dello spazio pubblico, mentre l'emarginato indigente o il migrante privo di alloggio non è tollerato perché offende il pubblico decoro. Anche queste sono scelte di indirizzo di governo di un territorio. Ma a prevalere sono la solidarietà sociale e la tutela del più debole, o la merce e il denaro?
Gian Carlo Marchesini
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