Anche Lina Fibbi ci ha lasciato. L'ho conosciuta personalmente ai tempi della mia militanza nei DS. Compagna dall'esperienza unica, dalla lotta partigiana fino allo scranno in Parlamento, dotata di una saggezza non comune determinata dalla sua immensa militanza nelle vesti di donna antifascista ,perseguitata politica, partigiana e comunista, responsabile sindacale, deputata e semplice militante. Sapeva usare sempre le parole giuste per convincerci ed essere d'accordo con il suo ragionamento. Molti di noi hanno imparato molto da lei e adesso a conclusione del suo percorso terreno , vogliamo ringraziarla soprattutto per il suo esempio di donna militante, sempre.
Ciao Lina
Domenico Fischetto
Domenico Fischetto
Lina
Giulietta Lina Fibbi
- Lombardia
- Toscana
- Francia
Nata a Fiesole (Firenze) il 4 agosto 1920, operaia tessile, dirigente sindacale e politica.
Lina, come poi sarebbe stata di solito chiamata, era ancora una bimbetta quando la sua famiglia dovette lasciare Fiesole ed emigrare in Francia per sottrarsi (era il 1923), alle persecuzioni e alle violenze fasciste. Operaia tessile a Lione, la Fibbi aveva soltanto 15 anni quando decise di iscriversi alla Federazione giovanile comunista francese e a 17 anni era già dirigente dell'Unione delle ragazze francesi nella regione del Rodano.
All'inizio della seconda guerra mondiale Lina, come molte altre italiane, è arrestata dalla polizia francese e internata, con altre antifasciste, nel campo di Rieucros. È nel 1941 che Lina Fibbi, su indicazione del PCI e fidando sul fatto che in pratica non aveva mai vissuto in Italia, chiede alle autorità francesi di essere rimpatriata. La richiesta è accolta, ma appena la Fibbi arriva a Ventimiglia è arrestata dalla polizia italiana: sei mesi di carcere a Firenze, poi, in assenza di prove a suo carico, il provvedimento di due anni d'ammonizione e la sorveglianza speciale.
Con la caduta del fascismo, Lina Fibbi è chiamata ad operare nel servizio clandestino della direzione del PCI dell'Interno. Quando a Milano si costituisce il Comando generale delle brigate Garibaldi entra a farne parte e comincia il lavoro di organizzazione dei Gruppi di difesa della donna, ma prevalentemente si occupa dei collegamenti e di delicate missioni per conto del Comando delle Garibaldi.
Dopo la liberazione, la Fibbi assolve svariati compiti di direzione politica e sindacale: tra l'altro è per molti anni segretaria della FILT, la Federazione degli operai tessili della CGIL. È stata deputata del PCI nella quarta e nella quinta legislatura (1963-1972).
All'inizio della seconda guerra mondiale Lina, come molte altre italiane, è arrestata dalla polizia francese e internata, con altre antifasciste, nel campo di Rieucros. È nel 1941 che Lina Fibbi, su indicazione del PCI e fidando sul fatto che in pratica non aveva mai vissuto in Italia, chiede alle autorità francesi di essere rimpatriata. La richiesta è accolta, ma appena la Fibbi arriva a Ventimiglia è arrestata dalla polizia italiana: sei mesi di carcere a Firenze, poi, in assenza di prove a suo carico, il provvedimento di due anni d'ammonizione e la sorveglianza speciale.
Con la caduta del fascismo, Lina Fibbi è chiamata ad operare nel servizio clandestino della direzione del PCI dell'Interno. Quando a Milano si costituisce il Comando generale delle brigate Garibaldi entra a farne parte e comincia il lavoro di organizzazione dei Gruppi di difesa della donna, ma prevalentemente si occupa dei collegamenti e di delicate missioni per conto del Comando delle Garibaldi.
Dopo la liberazione, la Fibbi assolve svariati compiti di direzione politica e sindacale: tra l'altro è per molti anni segretaria della FILT, la Federazione degli operai tessili della CGIL. È stata deputata del PCI nella quarta e nella quinta legislatura (1963-1972).
La commemorazione di Lina Fibbi avverrà il 23 gennaio alle ore 11 presso il cimitero acattolico a Testaccio
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