31 gennaio 2018

Dai giornali di oggi (31 gennaio)

 
 
 
[07:45, 31/1/2018] Michele Cardulli: Dai giornali
Prodi si schiera – “Renzi è per l’unità, Liberi e Uguali no” - Grasso non ci sta (Corriere e tutti). Prodi si posiziona sul leader dem Renzi: “Lui e il suo gruppo sono per l’unità del centrosinistra, Leu no. Punto”. Ma poi a domanda su chi voterà dice: “Non so se voterò Pd,devo decidere. Non sono ottimista sul risultato”. Grasso: “Colpa di Renzi se il centrosinistra non si è potuto ricomporre”. Bersani: “Ma Romano cosa farà, voterà Casini invece che Errani a Bologna al Senato?”.
Le candidature continuano a far discutere. Sul Fatto gli impresentabili in lista: il record va a esponenti di FI ma anche il Pd si difende. In Forza Italia la De Girolamo contro la Carfagna per la sua retrocessione nelle liste campane (poi compensata da un seggio sicuro in Emilia). “Modi da camorra nel nostro partito”, dice la deputata azzurra a Repubblica. Altro caso in Campania, la vicinanza del giudice Cioffi a Forza Italia, che guida il processo ai fratelli del deputato forzista Luigi Cesaro. La foto ad una convention di Fi, dove il giudice avrebbe cercato una candidatura, lo espone alla censura del Csm. Cioffi, in un’intervista al Corriere, parla di fatti distorti: “Ero in quell’albergo ma il giorno dopo e per altre ragioni”. “Mai fatto politica”. Repubblica conferma e parla di clan azzurri che tengono in scacco persino Berlusconi. Toti al Messaggero: "Conciliaboli lontani dai territori, così non si avvicinano gli elettori".
Bufera anche sui candidati 5 Stelle: dopo il caso dell’ammiraglio Veri, subito ritirato, fa discutere la candidatura al Senato a Latina di Emanuele Dessì, che in un video balla con Domenico Spada ad Ostia. Base in rivolta per le scelte, ancora mistero sui numeri delle Parlamentarie (Corriere). Di Battista al Fatto: “Ora il M5S cammina da solo. E nessuno è indispensabile”. Intanto Paragone apre a Salvini: “Potrei essere l’uomo del dialogo post voto tra M5S e Lega. Salvini ha sbagliato ad allearsi con Berlusconi. Aveva iniziato un percorso, avrebbe dovuto seguirlo” (Repubblica). Domani sera a Milano la cena di Di Maio organizzata dall’associazione Casaleggio, mentre i sondaggi danno il M5S al 30%.
Sulla Lega l’ombra del riciclaggio: sotto esame anche l’era Salvini (Repubblica). La Procura di Genova, dopo la condanna a Bossi e Belsito, cerca i 48 milioni “profitto del reato”, cioè della truffa ai danni dello Stato. Sequestrati i conti del Carroccio, ma c’erano solo 3 milioni di euro. E ora per la Lega l’ipotesi è quella di riciclaggio, per aver prosciugato i suoi conti bancari dirottando oltre 40 milioni di euro in altri istituti di credito. E questo sia nel periodo di interregno di Maroni che nell’era Salvini. sotto inchiesta per riciclaggio. Salvini: finirà nel nulla (Corriere).
Sul Sole (p.9) i programmi elettorali in tema di sicurezza. Il centrodestra rilancia sul poliziotto e carabiniere di quartiere, anche se nel frattempo il personale è diminuito e la distribuzione sul territorio è cambiata. Il M5S propone invece una rivoluzione negli assetti delle forze dell’ordine con l’accorpamento di Polizia, Guardia di Finanza, Carabinieri e Penitenziaria. Il capo della Polizia Gabrielli: “Spero che i temi della sicurezza siano considerati come un bene comune, non un tema da campagna elettorale”:

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