26 gennaio 2018

Le riflessioni di Pradella: LA FLAT TAX DI SALVINI E BERLUSCONI

 

Matteo Salvini
 
Tra le invenzioni pericolose dei due capponi concorrenti alla guida di una impossibile (credo e spero), rigurgitata, compagine di  destra, obbligato concubinaggio fomentato da una legge elettorale sgorgata dalla mente di Rosati – secondo me, un impiegato d’ordine che si è montato la testa -  e che un parlamento da “comedie italienne” ha inopinatamente  approvato, c’è la trovata nefasta della tassa unica per tutti.
Salvini, con il supporto degli “economisti” della lega, (ce ne sono due: uno che compare spesso in TV, Claudio Borghi -  e l’altro che è campione anti euro, Alberto Bagnai; di più non è riuscito a reclutarne)ha annunciato un futuro tutto rosa, sulla base di questa sola illuminazione.
Parlando di futuro, si sa, è tutto molto facile. Per questo – essendo una persona seria – ha citato gli esempi dei paesi che l’hanno adottata con soddisfazione e successo e in cui, contrariamente a quanto denigratori interessati sostengono, le entrate dello Stato sono aumentate.
Capisco che in campagna elettorale si possano sparare balle,come in questo caso, anche colossali, circa gli effetti miracolosi di ricette ridicole. Ma raccontare spudoratamente cose false, lo ritengo eccessivo e anche stupido, visto che questo tipo di frottole è facilmente controllabile (ma forse Salvini e Berlusconi sanno che la verifica e il controllo non sono nelle corde degli italiani).
C’è, presso l’Università Cattolica, un osservatorio sui conti pubblici che, oggi,  è impegnato a  scoprire le distanze che separano le promesse dei partiti  dalla realtà.
E andato a controllare con pignoleria, anche se le cose sono conosciute bene dagli economisti (probabilmente da tutti tranne i due che puntellano Salvini).
Ha esaminato le “tasse piatte” applicate nel mondo:.
La tassa piatta ha successo nei paradisi fiscali. La cosa non può sorprendere. Sono paradisi fiscali proprio per questo. Più che tassa piatta bisogna parlare di tasse nulle.
Gli altri paesi che l’hanno introdotta, sono quelli del blocco ex sovietico.
La Repubblica Ceca e la Slovacchia la hanno abbandonata subito, visti i risultati disastrosi .
Nei paesi baltici - Lettonia e Lituania, che l’hanno introdotta - le entrate sono aumentate. E’stata una ben strana flat tax: l’aliquota unica che è stata scelta, è quella massima prevista dal precedente sistema fiscale; come se il duo geniale, qui da noi, scegliesse l’aliquota unica del 43%, mantenendo una franchigia non superiore ai 12000 euro.
L’unico paese in cui sembra abbia avuto un buon successo è la Russia: aliquota unica  del 13%, dove le entrate sono aumentate del 26%, 21% e 12% nei primi 3 anni di applicazione. Peccato che le ragioni di questi aumenti non c’entrino con la flat tax, ma con il boom del petrolio e con appena introdotti controlli fiscali fino ad allora inesistenti.
Alleluia!
Umberto Pradella
 
 

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