M5S primo partito col 28%, Pd ancora in calo, al 23% (persi due punti in un mese), stabile al 34% la coalizione del centrodestra con FI che cresce (15,8%), la Lega perde qualcosa (13,8%), Fdi guadagna (5,2%). Su Repubblica in apertura il sondaggio Demos di Ilvo Diamanti. Liberi e Uguali si attesta al 6,9%, Europa-Centro democratico al 2,8%. Ma un elettore su due (il 47%) non ha ancora scelto chi votare. Nel gradimento dei leader Gentiloni in testa col 48% (in salita di 3 punti), seguito da Bonino (42), Di Maio (38), Salvini (34), Meloni (32), Berlusconi e Renzi a pari merito a 31, Grasso (30), Grillo (28), Lorenzin (27). E se dopo il voto permanesse lo stallo il 50% sono per tornare subito alle urne, 26 per un governo di larghe intese, il 14% per un governo tecnico.
Sul Corriere chi vota chi secondo Pagnoncelli: la classe operaia va ai Cinque Stelle, le donne più propense a votare Forza Italia; il 37,4% dei giovani è indeciso o astensionista. Tra i cattolici prevale il Pd, Leu è più scelta dai dirigenti che dagli operai. Anche per il sondaggio del Corriere il M5S è il primo partito e sale al 29,3%, il Pd cala al 22,7%, FI cresce al 16,9%, Lega e Fdi stabili al 13,7% e al 4,6%.
Sul Sole intervista a Berlusconi, che ribadisce l’opzione Tajani-premier – “ha l’esperienza, l’autorevolezza e i canali internazionali giusti per ricoprire quel ruolo” – e la leadership della coalizione: “Al di là del nome del premier FI sarà la componente trainante della coalizione. Questo garantisce una condotta di governo coerente, competente e responsabile, basata sui valori del Ppe”.
Sul Foglio parla Padoan, che giudica migliore la proposta di FI rispetto a quella della Lega e sul dopo voto dice: “Non so se ci saranno coalizioni che romperanno gli schemi dei tre poli. Ma bisogna ribadire che dall’Italia arriverà un segnale di stabilità”.
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