E con oggi sono due anni. Due anni dall’assassinio di Giulio
Regeni. Due anni di menzogne , di depistaggi, di calunnie. L’ultima puntuale è
arrivata l’altro giorno in occasione dell’anniversario. I nostri giudici che
indagano sul caso sono ormai diventati “ frequent flyer” grazie ai voli
Roma Cairo. Per non concludere nulla ed essere presi in giro ogni volta con una
versione diversa. Di positivo in tutta questa vicenda c'è il coraggio dei i genitori di Giulio
che non si sono mai arresi insieme a Luigi Manconi, che li guida attraverso i
labirinti della politica e della comunicazione. Papà e mamma Regeni non si sono
mai arresi davanti alla straziante morte del loro figliolo. Non hanno
abboccato alle blandizie dei governanti d turno che se li sono allisciati e
riempiti di parole vuote e di intenzioni che non avrebbero mai realizzato. La
ragion di Stato ha prevalso e il premier Gentiloni ne è il testimonial
perfetto. Davanti all’assassinio di un giovane italiano innocente ma per ragioni oscure coinvolto in un meccanismo che l'ha portato alla morte, non
ha battuto ciglio, non si è scomposto. L’Egitto è un partner commerciale,
come di altri inconfessabili foschi affari, con l’Italia. Non ne vale la
pena buttare all’aria tutto per ricercare e pretendere la verità dagli
egiziani. Anche il ritiro temporaneo dell’ambasciatore è stata una presa in
giro mediatica, una buffonata se ci permettete il termine . Ma veramente crede
Gentiloni e i suoi sodali che basta fare “a moina” perché uno abbocchi con
tutte le scarpe? La vita degli italiani, dei giovani italiani , è in pericolo
dovunque essi siano all’estero se il proprio paese non li tutela e li protegge.
Siamo in mano a degli irresponsabili.
Siamo in mano a degli irresponsabili.
Domenico Fischetto
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