4 gennaio 2018

COMPARAZIONI INAPPROPRIATE


                                   Giovani soldati italiani in trincea durante la I guerra mondiale
Il pio Mattarella, per segnalare l'incomparabile miglioramento avvenuto nel tempo tra generazioni, ricorre al confronto tra chi, nato cento anni fa nel 1899, a diciotto anni fu poi costretto a combattere in trincea durante la prima guerra mondiale - questo è stato in effetti il caso anche di mio padre. E chi invece, nato cento anni dopo, andrà il 4 marzo di quest'anno non in trincea a combattere a rischio della vita, ma in una cabina elettorale a votare. Non è curioso che si sia costretti ad andare indietro di cento anni per segnalare quanto stiano meglio i giovani di oggi rispetto a quelli di allora? La realtà vera non è però soltanto questa, perché, sempre parlando di giovani, oggi abbiamo a che fare con migliaia di minori non accompagnati che arrivano su barconi a rischio della vita dai loro Paesi colpiti da carestie e guerre causate anche da noi, mentre a migliaia i nostri se ne vanno dall'Italia per mancanza di lavoro. E se un vecchio ordine autoritario è stato messo in discussione nel 1968, cinquant'anni fa, il nuovo comando sta ora nelle mani di una feroce oligarchia finanziaria in un mercato mondiale iperliberista. E chi nel 2001 al G8 di Genova ferocemente torturava giovani alla Bolzaneto e alla Diaz, pur condannato da una corte europea, oggi viene promosso ai vertici della Polizia. Quando si fanno confronti tra generazioni forse è il caso di farli completi, e in periodi più vicini a noi.
Gian Carlo Marchesini

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