10 gennaio 2018

APPELLO A RESISTERE ( KATECON )



PER UN MONDO NON GENOCIDA

PATRIA DI TUTTI PATRIA DEI POVERI

 

Katécon è la parola biblica usata da Paolo per evocare la resistenza alle forze della distruzione e l’argine che trattiene lo scatenarsi dell’inequità. Oggi l’alternativa all’irruente disordine non sta solo nella politica ma nella coscienza e nell’azione dei popoli. Due impegni prioritari: disarmo nucleare e ius migrandi

 

Ha raccolto centinaia di firme e sarà presentato prima del 2 dicembre a Roma un appello a resistere  all’ “inequità” per stabilire una società di tutti a cominciare dai poveri, senza più politiche di genocidio. Primi firmatari quattro Premi Nobel per la pace (tre donne), un ex console noto come lo  “Schindler argentino”, un cardinale che presiede ai testi legislativi della Santa Sede, un filosofo della democrazia e dell’eguaglianza come Luigi Ferrajoli, don Ciotti presidente di Libera, uno psichiatra francese, il sindaco di Palermo, Moni Ovadia, teologi, giornalisti e altre personalità internazionali. Quello che segue è il testo in italiano. Chi vuole aggiungersi ai firmatari può scrivere “aderisco al katécon” o simili a all’indirizzo info@chiesadituttichiesadeipoveri.it

 

Alla fine della seconda guerra mondiale i popoli giudicarono la civiltà che li aveva portati a quella crisi, e si resero conto di come essa fosse avanzata nel tempo rendendosi più volte colpevole di razzismi aggressioni e genocidi. Nel 1948 essi adottarono la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, termine con cui si intendeva non solo lo sterminio di un intero popolo, ma tutti gli atti volti  “a distruggere in tutto o in parte” un gruppo umano come tale. Pertanto essi decisero di passare a una civiltà di popoli eguali senza più genocidio.

Oggi però si ragiona, si decide e si governa come se quella scelta non ci fosse stata. Giocare a minacciarsi l’atomica tra Corea del Nord e Stati Uniti significa infatti ammettere come ipotesi il genocidio di uno o più popoli o di tutti i popoli; pretendere di  rovesciare regimi sgraditi votando alla distruzione i relativi popoli come “danno collaterale”, è già genocidio; mettere in mano a un pugno di persone la maggior parte delle ricchezze di tutto il mondo vuol dire attivare “un’economia che uccide”, cioè  genocida, poiché attenta alla vita di popolazioni intere, mettendole fuori mercato; continuare a incendiare il clima e a devastare la terra significa ecocidio, cioè scambiare il lucro di oggi con il genocidio di domani; intercettare il popolo dei migranti e dei profughi,  fermarlo coi muri e coi cani, respingerlo con navi e uomini armati, discriminarlo secondo che fugga dalla guerra o dalla fame,  e toglierlo alla vista così che non esista per gli altri, significa fondare il futuro della civiltà sulla cancellazione dell’altro, che è lo scopo del genocidio. Queste pratiche, oltre che malvagie, sono contro ragione; infatti nessuna di esse va a buon fine, mentre scelte opposte sarebbero ben più efficaci e vantaggiose, possibili e politicamente capaci di consenso.

Riguardo al popolo dei migranti, un popolo fatto di molte nazioni, l’illusione di conservare la civiltà scartando pezzi di mondo è particolarmente infelice, perché  il rifiuto di accogliere e integrare migranti e profughi li rende clandestini, li trasforma in rei non di un fare, ma di un esistere. La conseguenza è che gli stessi Stati di diritto e di democrazia costituzionale tradiscono se stessi perché accanto ai cittadini soggetti di diritto concentrano masse di persone illegali, giuridicamente invisibili e perciò esposte a qualunque vessazione e sfruttamento, pur avendo tutti non solo lo stesso suolo ma lo stesso sangue.

Una tale situazione sembra evocare e rendere di attualità quello che agli albori del cristianesimo l’apostolo Paolo descriveva come “il mistero dell’anomia”, cioè la perdita di ogni legge e la pretesa dell’uomo e del potere “senza legge” di mettersi al di sopra di tutto additando se stesso come Dio. In quella stessa intuizione delle origini  cristiane si annunciava però anche un “katécon”, una resistenza, una volontà antagonista che avrebbe trattenuto e raffrenato le forze della distruzione[1]  e impedito il trionfo della fine, aprendo la strada alla risoluzione della crisi.

Comunque si interpreti questa antica parola, noi avanziamo l’urgenza che dai popoli si esprima una tale resistenza, si eserciti questo freno, come già avvenne nel Novecento quando il movimento della pace in tutto il mondo, interponendosi in modo non violento tra i missili nucleari da un lato e l’umanità votata allo sterminio dall’altro, riuscì a ottenere il ritiro della  minaccia e a scongiurare la guerra atomica.

 

 

Due impegni prioritari

 

Due appaiono oggi gli impegni prioritari di questo resistere agendo[2]:

1 . Lottare perché le Potenze nucleari simultaneamente firmino e attuino il Trattato dell’ONU per la interdizione delle armi nucleari, cui già aderisce la maggior parte delle Nazioni;

2 . Lottare perché sia riconosciuto e attuato con politiche graduali e programmate il diritto universale di migrare e stabilirsi nel luogo più adatto a realizzare la propria vita. Lo ius migrandi, uno dei primi “diritti naturali” proclamati dalla modernità, sarebbe il volano di un profondo rinnovamento economico e sociale, e il più incisivo artefice della nuova identità di una società mondializzata con una umanità finalmente unita e custode della Terra che le è data per madre.

Ciò che auspica questo appello è che tale visione del mondo e della civiltà di domani non solo sia enunciata come ideale, ma sia assunta come compito, diventi resistenza e azione, si faccia “movimento”.

 

16 ottobre 2017

 

Firme

1.       Adolfo Perez Esquivel, Premio Nobel per la pace 1980, (difensore dei diritti umani contro gli aguzzini, i voli della morte e il genocidio), Argentina,

2.       Shirin Ebady, Premio Nobel per la Pace 2003, (leader nella lotta per i diritti delle donne, delle bambine, dei bambini), Iran,

3.       Jodi Williams, Premio Nobel per la Pace 1997 (promotrice abolizione mine antiuomo, presidente del Nobel Women’s Initiative), USA,

4.        Mairead Corrigan-Maguire Premio Nobel per la Pace 1976 (fondatrice con Betti Williams del Nothern Ireland Peace Movement), Regno Unito,

5.        Enrico Calamai, ex console nel Paese dei “desparecidos”, noto come “lo Schindler argentino”,

6.       Francesco Coccopalmerio, cardinale presidente del Consiglio per i testi legislativi,

7.       Luigi Ferrajoli, filosofo del diritto,

8.       don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e Presidente di Libera,

9.       Leoluca Orlando, sindaco di Palermo,

10.   Raniero La Valle, giornalista,

11.   Grazia Tuzi, docente,  La Sapienza, Università di Roma

12.   Franck Chaumon, psichiatre, Paris,

13.   mons. Raffaele Nogaro, ex vescovo di Caserta,

14.   Alberto Mario Garau, Patriarcato Latino di Gerusalemme,

15.   Moni Ovadia, uomo di teatro, scrittore,

16.   Paolo Maddalena, giudice, ex vicepresidente della Corte costituzionale,

17.   Nino Fasullo, redentorista, Palermo,

18.   Sergio Tanzarella, storico della Chiesa, Napoli,

19.   Domenico Gallo, magistrato di Cassazione,

20.   Guido Calvi, giurista, Roma,

21.   Gian Giacomo Migone, storico, Torino,

22.   Tina Stumpo, Coordinamento Democrazia costituzionale, Roma,

23.   Monica Cantiani, Roma,

24.   Claudio De Fiores, costituzionalista, Napoli,

25.   Raul Mordenti, critico letterario, Roma,

26.   Raffaele Luise, giornalista, Roma,

27.   Pino Solanas, regista, Argentina

28.   Innocenzo Gargano, monaco camaldolese, biblista,

29.   Giovanni Cereti, teologo cattolico,

30.   Enrico Peyretti, Torino,

31.   Bruno Secondin, teologo,

32.   Vittorio V. Alberti, Roma,

33.   padre Alez Zanotelli, missionario comboniano;

34.   Vittorio Bellavite, di “Noi siamo Chiesa”,

35.   Franco Ferrari, presidente Associazione “Viandanti”,

36.   padre Giulio Albanese, missionario,

37.   Antonietta Augruso insegnante,

38.   Andrea Melodia, giornalista,

39.   Luisa Morgantini, sindacalista,

40.   Gianni Minà, giornalista,

41.   Marinella Perroni, teologa,

42.   Massimo Lucchesi, giornalista,

43.   Vania De Luca, giornalista,

44.    Antonino Abrami, Acting President dell'International Academy of Environmental Sciences;

45.   Francesca Landini, informatica,

46.   Angelo Bertucci, direttore del Centro di lingue moderne,

47.   Monica Pendlebury, insegnante,

48.   Richie French, matematico,

49.   Rosie Betterton, Reader, Lancaster University,

50.   Yasmin Bertucci, storica,

51.   Nino Rocca, filosofo,

52.   Piero Chiaro, giudice,

53.   Michele Manzulli, sacerdote,

54.   Carlo Maria Ferraris,

55.   Cesare Antonucci,

56.   Memi Campana, insegnante,

57.   Paola Cotti,

58.   Giorgio Nebbia, ambientalista,

59.   Antonio Caputo, giurista, presidente di Giustizia e Libertà,

60.   Mauro Armanino, missionario, Niamey,

61.   Fernando Cancedda, giornalista,

62.   Eugenio Lenardon, servizi informatici università di Trieste, 

63.   suor Gigliola Tuggia, biblista,

64.   Anna Maria Biagini,

65.   Fiorella Ferrarini,

66.   Barbara Anglani,

67.   Isabella Collinson, insegnante,

68.   Giuseppe Ruggieri, teologo, Catania,

69.   Maurizio Chierici, giornalista,

70.   Piera Capitelli,

71.   Giancarlo Piccinni, cardiologo, Alessano,

72.   Giuseppe Stocco,

73.   Giuseppina Noviello

74.   Mitzi Patrizia Mari,

75.   Mariolina Tentoni, Rimini,

76.   Federico Zanda,

77.   Angelo Casati, prete, Milano,

78.   Stefano Benedetti,

79.   Anna Laura Dillon,

80.   Rosetta Cassarino,

81.   Vinicio Milani,

82.   Gabriella Pagnini,

83.   Filomena Bertone Citti,

84.   Teresitas Fioretti,

85.   Elda Piacentini,

86.   Milena Cremaschi,

87.   Aldo Cinquini,

88.   Peppe Cicirelli

89.   Pasquale Ranghelli,

90.   Jean-marc Nicolai,

91.   Grazia Gugliotta,

92.   Rosa Mastroleo,

93.   Dario Gellera,

94.   Stefano Fantoni,

95.   Fabio Marchetti,

96.   Maurizio Bracci, informatico,

97.   Associazione e rivista Esodo, Mestre [Rete Viandannti],

98.   Paolo Bertezzolo, Gruppo per il pluralismo e il dialogo [Rete Viandanti], Verona,

99.   Fulvio De Giorgi, Comitato tecnico scientifico Associazione Viandanti, Saronno,

100.                       Claudio Ciancio, Chicco di senape [Rete Viandanti], Torino,

101.    Don Achille Rossi, l’altrapagina [Rete Viandanti], Città di Castello,

102.    Franco Ciliberti, l’altrapagina [Rete Viandanti], Città di Castello,

103.    Alessandra Deoriti, Bologna,

104.    Giancarlo Martini, Finesettimana [Rete Viandanti], Verbania Pallanza,

105.    Gerardo Iuliano, neurologo, Salerno,

106.    Maria Grazia Squassabia,

107.    Piero Tani,

108.    Don Luigi Consonni,

109.    Giorgio Tavecchio,

110.    Silvana Ratti,

111.    Giorgio Bersani,

112.    Rosario Grillo,

113.    Tarcisio Zaffardi,

114.    Enrico Agnelli,

115.    Giovanni Sarubbi e Il Dialogo.org,

116.    Paola Fecarotta,

117.    Vincenzo Gornati,

118.    Elena Fracca,

119.    Lorenzo Murray,

120.    Gianfranco Mammone,

121.    Carmine Miccoli,

122.    Teresa Guizzetti, insegnante,

123.    Gabriella Gagliardo,

124.    Giuseppe Cattaneo,

125.    Christine Benard, Paris,

126.    Karleinz Daub,

127.    Nicola Froggio Francica,

128.    Edoardo Azzimonti,

129.    Walter  Moiola,

130.    Sara Buonincontri,

131.    Paolo Marelli,

132.    Giorgio Bonini,

133.    Cinzia Papadia,

134.    Francesco Agnelli,

135.    Anna Marelli,

136.    Annamaria Gerosa,

137.    Antonella Ferrarin

138.    Roberto Ferrari,

139.    Peppino Orlando,

140.    Franco Del Ben,

141.    Luigi Calcerano, giallista,

142.    Antonio Canziano,

143.    Antonio Verdicchio,

144.    Diego Cillio,

145.    Sandro Pasqualini,

146.    Biagio Ricceri, matematico, Catania,

147.    Maurilio Rino Riva,

148.    Giso Colombo,

149.    Gianni Gaiga,

150.    Ernesta Sarzi Sartori,

151.    Angelo De Donatis,

152.    Adria Archetti

153.    Santino Di Dio

154.    Carla Padovan

155.    Renato Papa,

156.    Margherita Ramponi,

157.    Camillo Parolini

158.    Maria Luisa Paroni

159.    Valentino Bobbio

160.    Sandro Gabaglio

161.    Franca Furlan

162.    Roberto Pontiggia

163.    Donata Mauri

164.    Elvira Iovino, presidente del Centro Astalli, Catania

165.    Lucia Banchero

166.    Valentino Bobbio

167.    Rosa Cassarino, insegnante

168.    Giuliano Minelli, Gubbio

169.    Paola Prezeli, Gubbio

170.    Santa Carandente, Quarto (Napoli)

171.    Francesco Giuffrida

172.    Enzo Nisoli, professore, Università di Milano

173.    Francesco Comina, Centro Pace, Bolzano

174.    Dolores Bonfà

175.    Franca Maria Bagnoli

176.    Grazia Le Mura

177.    Antonio Salzano

178.    Marta Pirozzi

179.    Giuseppe Padovano Comitato No guerra No NATO

180.    Francesco D’Angelo

181.    Maria Fiorilli

182.    Giovanni Rossetti, fisioterapista

183.    Alessandro Zambonelli

184.    Lucia Comparato

185.    Giuseppe Campisi

186.    Venturello Rinaldo

187.    Anna Maria Sforza

188.    Pasquale Ribezzo segretario CNA Puglia

189.    Chiara Sibona

190.    Domenico Mimmo Mugnolo

191.    Vincenzo Zizzo

192.    Filippo Trippanera

193.    Amici di don Tullio Contiero

194.  Pierluigi Mele

195.    Basilio Buffoni

196.    Mario Fusco

197.    Enrico Frattini, Milano

198.    Francesco Luciano

199.    Chiara Sibona

200.    Don Paolo Renner, teologo, Merano

201.    Comunità del Cenacolo, Merano (Rete Viandanti)

202.    Maria Teresa Pizzarotti, Associazione Viandanti, Parma

203.    Casa della solidarietà, Quarrata, Pistoia (Rete Viandanti

204.    Emma Cavallaro

205.    Michele Messina, poeta

206.    Liliana Tagliavia, medico, specialista in medicina dell’immigrazione

207.    Vincenza Valenti, teologa

208.    Iacopo Bertucci, insegnante

209.    Valentina Piccolo, ingegnere civile

210.    Maria Di Piazza, artista

211.    Paola Zanella, impiegata

212.    Cristina Bacchilega, impiegata

213.    Graziano Valent, psichiatra

214.    Maria Rosa Tini, psicologa

215.    Carla Vizzali, commercialista

216.    Ezio Locatelli, politico

217.    Anna Bacchilega, medico

218.    Peter Kilby, giornalista, Australia

219.    Lorenzo Canino, musicista

220.    Jeanine Salomon, Business woman, Paesi Bassi

221.    Francesca Rella, hostess 

222.    Ignazio Turrigiano, ingegnere civile

223.    Riccarda Colla, volontario diritti umani

224.    Bruno Zaffoni, Designer

225.    Cristina Cristoforetti, operatrice turistica

226.    Riccardo Galli, imprenditore

227.    Maria Pia Porta

228.    Rocco Altieri, quaderni di Satyagraha

229.    Centro Gandhi, Pisa

230.  Riccardo Cristiano

231.    Lucia Guarino

232.    Alessandro Morazzini, assistente educativo culturale, Roma

233.    Renato Rosati

234.    Simonetta Cormaci

235.    Stefania Dessalvi

236.    Luigi Papa, Foggia

237.    Enrico Giovannetti, operaio, Agliana (Pistoia)

238.   Giusto De Vecchi

239.   Maria Pia Bozzo, Genova

240.   Giacomo Meloni, Segretario nazionale Confederazione Sindacale Sarda

241.   Emma Cavallaro, Roma

242.   Savino di Bitonto

243.   Comunità Ecclesiale di Santangelo di Milano [Rete Viandanti]

244.   Elisabetta Bertini,  Pisa

245.   Inge Pénot ,  Waldkirch (Germania)

246.   Graziella Merlatti, Genova

247.   Rosanna Marmiroli, Reggio Emilia

248.   Prof. Paolo Vitolo, Università della Basilicata, Potenza

249.   Emilio Motta, pensionato, Parma

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] “E ora sapete ciò che lo trattiene (katécon)”, 2 Tess. 2, 7-8.
[2] “Penserete esclusivamente ciò di cui risponderete agendo”, D.  Bonhoeffer, Resistenza e resa, 1969, Milano, p. 235.

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