12 gennaio 2018

Poi dici che uno s' incazza.

Pubblichiamo la testimonianza di un indegno episodio di discriminazione di cui è stato oggetto un giovane in cerca di occupazione. I requisiti c' erano tutti, ma.....
Veramente vergognoso!!!
D.F.


Poi dici che uno s’incazza…


Oggi ho vissuto una evidente e gravissima discriminazione in quanto persona disabile. Nella misura in cui credo che, in quanto persone disabili, dobbiamo uscire allo scoperto e dobbiamo denunciare pubblicamente le discriminazioni che viviamo quotidianamente, vi racconto quanto è accaduto e vi prego di condividerlo e raccontarlo a vostra volta il più possibile.


Qualche giorno fa, avevo letto su Internet che tal Fondazione Ducci cercava qualcuno da assumere per lavorare nel loro ufficio di presidenza (https://www.bancalavoro.it/offerte/annuncio/376488686--capo-ufficio-presidenza-.html) e siccome la grande parte delle skill richieste mi corrispondevano ho inviato il mio curriculum.


Stamattina, poco prima di mezzogiorno, mi ha telefonato il loro presidente che mi ha spiegato di aver visto il mio curriculum e voleva organizzare un colloquio per stasera. Ovviamente ho accettato subito l'appuntamento e quando gli ho chiesto se al colloquio ci fossero scalini o barriere architettoniche simili, “poiché - gli ho spiegato - mi muovo in sedia a rotelle”, ha immediatamente cancellato l'appuntamento e rinunciato al colloquio, senza darmi particolari spiegazioni. Qualcosa tipo: “Lei è in sedia a rotelle? Ah, allora no no, mi dispiace ma no, come non detto, mi scusi ma no. Arrivederci.”

Sono rimasto letteralmente senza parole, non ho detto nulla e lui ha attaccato.
Giacomo Di Foggia

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