13 gennaio 2018

Com'è andata l'Assemblea regionale del 12 gennaio di Liberi e Uguali



                                         


                                                                       Pietro Grasso

Ieri , 12 gennaio, si è tenuta l’assemblea regionale dei delegati del Lazio di Liberi E Uguali.

All’ordine del giorno :il nodo dell'alleanza con il Presidente uscente del PD, Nicola Zingaretti.

Platea delle grandi occasioni, folto pubblico, tutte le sedie e gli strapuntini occupati. Ovvio che non erano presenti solo i delegati. Infatti la presenza di Pietro Grasso aveva richiamato uno stuolo di giornalisti e curiosi. L’assemblea era stata preceduta da assemblee dei coordinamenti politici di Sinistra Italiana e Articolo 1, in cui erano stati serrati i ranghi.

Ha aperto i lavori  il dirigente politico di LEU, Piero Latino, con una relazione puntuale e rigorosa, in cui sono state elencate le condizioni a Zingaretti per una possibile alleanza, che in sintesi riassumiamo:

1.ambiente: approvazione entro sei mesi del ciclo dei rifiuti, no agli inceneritori

2.Mobilità : Piano straordinario di trasporto sul ferro, realizzazione del collegamento ferroviario Civitavecchia- Orte. No all’autostrada Roma-Latina

3.Urbanistica: revisione della legge sulla rigenerazione urbana ,maggiore tutela dei centri storici, consumo di suolo zero

4.lavoro: reddito minimo garantito per il reinserimento dei lavoratori espulsi dal ciclo produttivo, un’azione più incisiva e non “insufficiente” sulle crisi aziendali

5.diritto allo studio: investimento sulle borse di studio, sulla residenzialità, sulle mense

6. sanità: chiusura progressiva del budget verso i privati, sblocco totale del turn-over e dei concorsi , re immissione delle attività che nel passato sono state esternalizzate, progressiva riduzione dei ticket della diagnostica e della specialistica

7.aspetti relativi al patrimonio: venga avviata l’opera di riacquisizione del Forlanini

8.uguaglianza di genere: parità di salario, approvazione del piano sociale


La relazione di Latino si è conclusa con un appello a tutti gli aderenti alla lista  LEU: “noi stiamo costruendo una fase nuova ,e abbiamo bisogno di un minimo di fiducia reciproca fra noi tutti. Stiamo costruendo una forza di sinistra , una sfida per noi tutti. Per costruire tutto questo è il momento di una maggiore assunzione di responsabilità da parte di noi tutti e di dare mandato al Presidente Grasso di condurre la trattativa con Zingaretti”.


Queste in estrema sintesi le condizioni programmatiche di LEU per accettare un’alleanza con Zingaretti. A queste si aggiungono quelle politiche tra cui la discriminante principale è quella di  chiudere le alleanze a destra dello schieramento (riferimento esplicito alla Lorenzin).

Dobbiamo registrare l’estrema compostezza dell’affollata assemblea che ha accolto la relazione di Latino con applausi e con qualche mormorio. Questi ultimi si sono poi sostanziati negli interventi che sono seguiti, per la maggior parte, a vario titolo, contrari all’appoggio a Zingaretti. Tra questi ha brillato il lucido intervento di Fredda, segretario regionale di Sinistra Italiana , che ha rimandato al mittente l’ipotesi di appoggiare Zingaretti , invitando i presenti a liberarsi dalla dipendenza dal PD, quasi fosse una droga.

Articolo 1 ha invece schierato a favore dell’appoggio , sempre articolandolo a vario titolo, ma sostanzialmente schierandosi favorevolmente, il “gotha” del movimento romano: Roberta Agostini, Alfredo D’Attorre e Lionello Cosentino, per citare i più noti.

Al termine della “sfilata” degli interventi, ha parlato Pietro Grasso, che fino a quel momento aveva seguito con attenzione tutti gli interventi e preso nota. Il Presidente nel suo intervento, semplice e chiaro , ha ringraziato per la fiducia che l’assemblea ripone in lui  dicendosi persino emozionato in quanto finalmente l’uomo di sinistra che è in lui si poteva finalmente esprimere, essendo stato “silenziato” per tanti anni per i ruoli istituzionali ricoperti. Ha inoltre dichiarato con una certa modestia che quella di stasera era la prima assemblea pubblica politica a cui partecipava. Ha dichiarato che accetta il mandato conferitogli dall'assemblea e si farà portavoce, nei colloqui che seguiranno di quanto detto e delle condizioni fissate nella relazione introduttiva e si augura di assolvere al meglio il compito che gli è stato affidato.

E’ indubbio che il “neo militante” Grasso ha una bella gatta da pelare. L’assemblea non è andata al voto per un chiaro disegno della sua regia “occulta” . Ma non si può tacere il fatto che i malumori espressi siano stati tanti . Il senso di responsabilità di cui l’assemblea si è fatta portavoce e di cui la relazione di Latino è l’espressione più alta, dovrebbe essere almeno condivisa da Zingaretti, al di là dall’accettare o meno le “condizioni” poste da LEU. Un lungo periodo buio calerebbe sulla Regione Lazio se dovesse vincere la Destra o anche il M5S, di cui la pessima amministrazione capitolina ne è un’anticipazione tangibile. Cionondimeno una forza di sinistra che  appoggiasse Zingaretti/PD nel Lazio e contrastasse Renzi /PD nel nazionale, sarebbe una contraddizione talmente palese che difficilmente sarebbe compresa dalla maggior parte degli elettori, che la interpreterebbe piuttosto come una bassa manovra di sotto governo e di poltrone, anche se tutte le condizioni di Latino fossero accettate. E l’alleanza, qualora ci fosse, non sarebbe il mero risultato aritmetico delle due forze e quindi in qualche modo  auspicabilmente  positivo, ma sconterebbe il dissenso , i malumori e i mal di pancia registrati ieri sera e amplificati sul territorio e che si tramuterebbe comunque in un risultato deludente.

Quindi grande è la responsabilità affidata a Pietro Grasso . Una patata bollente che dovrà pelare tenendo conto di quanto sentito ieri sera. Ci auguriamo per lui che ne venga fuori con una soluzione politicamente soddisfacente.

Temiamo , però, che non potrà accontentare tutti.

Buon lavoro, Presidente !!!


Domenico Fischetto

Nessun commento:

Posta un commento