6 gennaio 2018

De Praecepto (non) curat politicus






                                                          Il Tenente Sheridan eroe di Carosello
Praeceptum= canone.

E' certo che del canone il politico se  ne fotte,  se non come leva in tempo di elezioni, come modo per rastrellare uniformemente nel territorio risorse necessarie, ma   del merito non  se ne parla....e se ne dovrebbe parlare perchè è proprio li che si cela il marcio e la infiltrazione degenerante. Degenerante mi sembra troppo forte, ma certamente  declinante   dalla società  a cultura latina ( anche se  fortemente sbilanciata, tra colti ed analfabeti / vs  società anglosassoni  bilanciata tra amministratori e tecnici)
​Basti ricordare alcuni programmi del passato  , dallo stesso Lascia o Raddoppia (  dove apparivano personaggi veri con la loro cultura attaccata con lo scotch, ma autentica)   a Portobello, dove un mai sufficientemente apprezzato  Enzo Tortora ( troppo signore e colto)​ trattava con garbo una serie di quiz, la donna del Lago, La freccia Nera,il tenente Sheridan (Ubaldo Lai).La pubblicita'    limitata  quasi esclusivamente a quei 10 minuti di Carosello, gioia di bambini, palcoscenico, per Pedro ed  la donna, Unca Dunca, Il vigile urbano,Caio Gregorio...

E  poi vennero le  radio/ tv private, inutilmente fatte chiudere da  magistrati,  e poi riaperte a furor di popolo, di canzonette, di telefilm   di " quizzi"  ( si quizzi) in cui  si cimentava l' intelletto italico a  enigmi del tipo " mi dica  quale è quell'animale domestico  che ha quattro zampe, ti sta sempre appresso e non è un gatto.... suspense  " mi dia un aiutino"
 E via con programmi esclusivamente di musica rock(?), quiz dove ti regalavano  cifre  pari allo stipendio di un anno, telefilm  e film il cui minimo comun denominatore  era la sparatoria la violenza , modelli berlusconiani di una società incipiente del profitto del proprio vantaggio e della volgarità intellettuale e non solo.

E tutto questo grazie al Cavaliere!  Grazie Silvio. Se non avessi  cominciato tu a lordare i canali con programmi di bassa lega ma di alta popolarità,  per poter reclamizzare prodotti di largo consumo ( saponi, carta igienica salse e paste varie,, oh sorry caffè..... e con una espansione temporale  a favore  delle reclame   fino ad un 25%   del tempo a fronte del vecchi carosello di 10 minuti di carosello)) non avresti costretto la  vecchia Rai  a calare sul prezzo e qualità, per produrre  programmi anch'essi di bassa lega, ma ancora con una qualche dignità. Augurarti del male oggi non servirebbe a cancellare il male che hai fatto ieri.

ED ALLORA ( come diceva Sordi in " Mario Pio")  ma che senso ha pagare il canone ,quando comunque é il mercato berlusconiano che detta la qualità della programmazione!
Oppure facciamo dei canali RAI  accessibili solo a pagamento di un abbonamento numerico  (tipo sky, mediaset etc) dove si possano vedere dei programmi  non da mentecatti e senza pubblicità. Allora il canone  non sarebbe più un balzello erga omnes, ma il corrispettivo di una scelta  di cultura e qualità.
 Un Orlando Furioso a cavallo di un Ippogrifo interplanetario.

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