31 gennaio 2018

VILLA PAOLINA:PRESENTATE ALLA SINDACA DI ROMA LE FIRME DELLA PETIZIONE MENTRE CRESCE L'ATTENZIONE DEI MEDIA E DEGLI AMMINISTRATORI PUBBLICI



                                          Villa Paolina


Sono state consegnate la raccolta delle firme per salvare Villa Paolina (ed anche altre Ville del II Municipio) al Gabinetto della Sindaca, Complessivamente 6500 firme di cittadini indignati che dicono NO  all'applicazione estensiva e "allegra" della legge  sul  Piano Casa e sue modifiche della Regione Lazio.
Una legge che, ad una sua lettura attenta, prevede la salvaguardia degli edifici storici con un numero superiore di 70 anni. Solo che la sua interpretazione parziale viene applicata disinvoltamente, con l'avallo degli uffici comunali competenti,  dai costruttori che vedono nelle sue pieghe una maniera per lucrare senza rischiare l'invenduto come spesso capita  loro costruendo in periferia.
 E quindi vai con le richieste di abbattimento e di ricostruzione. Gli è andata bene a Via Ticino, in pieno quartiere Coppedè dove il presidio democratico non è stato abbastanza vigile e tempestivo.
Gli è andata male con Villa Paolina e con le altre richieste di abbattimento che  mano a mano vengono fuori dalle stanze degli uffici comunali . I cittadini , indignati,  hanno firmato convintamente la petizione alla Sindaca di Roma perché attivi il comitato qualità, l'unico che al momento può fermare questi abusi legalizzati.
Nel frattempo si sono svegliati tutti e ce ne compiacciamo.
I quotidiani, che ogni giorno segnalano un possibile abbattimento,
 la Presidente  del Municipio Roma 2,  il soprintendente e l'assessore all'urbanistica del Comune di Roma. Ne siamo arcifelici e con noi immaginiamo tutti i cittadini .
Ci soffermiamo solo sul comunicato stampa dell' assessore Montuori, in risposta sia  alla lettera ricevuta  dalla  Presidente del Municipio Roma 2  , sia  più in generale sull'intera vicenda.Rimpiangiamo la competenza e la "classe" del suo predecessore , ma l'interpretazione data dei fatti ci sembra estremamente debole, rimandando la responsabilità di quanto sta accadendo, nel più classico dei copioni,  alla Regione Lazio, colpevole, a suo dire,   di questo ennesimo "sacco" di Roma.
Insomma il solito teatrino, il solito scaricabarile di amministratori un tantino irresponsabili e  incompetenti.
Nel frattempo i  costruttori ringraziano.
Chi tace finora  è il candidato Presidente della Regione Lazio, l'uscente Nicola Zingaretti, che, pur avendo licenziato questa legge, non si è premurato finora a far sapere il suo pensiero, if any. Eppure è in campagna elettorale, il suo bel faccione campeggia sorridente in ogni dove. Siamo confidenti che non potrà farne a meno e che, obtorto collo, ci aspettiamo un suo comunicato nei prossimi giorni quando si renderà conto di essere stato , a torto o a ragione, messo in mezzo.
 
Domenico Fischetto

Tre Righe è in grado di documentare la corrispondenza intercorsa tra il Presidente del Municipio Roma 2, il Soprintendente , il Dipartimento del Comune di Roma competente e l'assessore all'urbanistica sulla vexata quaestio degli edifici da abbattere e ricostruire. In particolare nella lettera della Presidente del Municipio Roma 2 figura l'elenco degli edifici da abbattere e da ricostruire.

LA CORRISPONDENZA
 
Il 20 gennaio la presidente della commissione lavori pubblici del Municipio Roma 2 segnala il problema demolizione di Villa Paolina alla Presidente




La Direzione Edilizia del Comune di Roma invia una richiesta di parere al COQUE in data 16 gennaio



La Presidente del Municipio Roma 2 scrive alla Sindaca di Roma e alla Soprintendenza una lettera in cui vengono elencati tutti gli edifici con procedura di abbattimento e di ricostruzione, 26 gennaio




La Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio Roma scrive al Comune di Roma Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica Permessi di Costruire e all'Assessore,  all'Urbanistica, 21 dicembre







Comunicato stampa dell'Assessore Luca Montuori , 30 gennaio

ROMA: MONTUORI, VICENDA VILLINI E' EFFETTO DISASTROSO PIANO CASA REGIONE LAZIO =
      Chiediamo alla Soprintendenza di applicare suoi strumenti
      Roma, 30 gen. - (AdnKronos) - "Il villino di via Ticino, l'edificio di
viale XXI Aprile, la palazzina in piazza Caprera sono i primi di tanti
casi che, pur essendo diversi per la specificità dei singoli
interventi, hanno però un unico motore, ovvero il disastroso Piano
Casa della Regione Lazio: sono così evidenti a tutti i gravi effetti
della legge regionale nel suo divenire concreta trasformazione del
territorio. Un Piano Casa che, se possibile, è stato peggiorato con le
modifiche apportate dalla Giunta Zingaretti". Così in una nota
l'assessore all'Urbanistica Luca Montuori.
      "Una legge che non ha nulla a che vedere con il recupero urbano e la
città ma ne ha invece con la sostituzione edilizia e una certa idea di
crescita economica, cosa ben diversa. - continua Montuori - Mi fa
quindi piacere che finalmente la Presidente del II Municipio Del Bello
si accorga, seppur tardivamente, dello scempio che il Piano Casa
regionale comporta nel suo territorio ma credo che con la sua lettera
abbia sbagliato interlocutore confondendo i ruoli dei diversi soggetti
istituzional.
     Mi stupisce inoltre che la Soprintendenza, quindi il Ministero, a
cui abbiamo sottoposto tutte queste richieste, ci risponda di valutare
noi la possibilità di vincolare alcuni luoghi, - prosegue - sostenendo
di non poter applicare le norme chiedendo al Comune di farlo. Noi
siamo prontissimi a discutere nel merito ma intanto bisognerebbe
iniziare a chiarire i poteri e le responsabilità di ogni Ent.
      (Giz-Rre/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222


















 
 







 

 

Il Presidente della Commissione III

Lavori Pubblici e Urbanistica 

 

 

 

 






Ci sentiamo innanzitutto di esprimere apprezzame per la disponibilità del Dipa Pau, che ha il progetto suddetto in istruttoria per il rilascio del Pdc, a raccogliere le istanze e le osservazioni del Municipio in merito, come richiesto sia dalla Giunta municipale che dal Consiglio a seguito della demolizione avvenuta in via Ticino. Ci pare un proficuo avvio di un percorso di collaborazi                                La presidente 

                                                                                                 Valentina Caracciolo

 

Roma Capitale

Municipio II

 

 








1 commento:

  1. OTTIMO LAVORO! Complimenti vivissimi!

    Comunico che insieme ad un gruppo di cittadini romani abbiamo fondato un nuovo Comitato “Salviamo Villa Paolina di Mallinckdort” che ha presentato oggi un esposto al Ministero Dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, indirizzato al Ministro on.le Franceschini, al Segretario Generale dr.sa Carla di Francesco e al direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, dr. Caterina Bon Valsassina in cui:

    • Si confermano tutte le preoccupazione degli altri Enti e Associazioni per l’abbattimento di Villa Paolina, al quartiere Nomentano, previsto per costruire un moderno edificio di otto piani, che stravolgerebbe il volto di questa parte della città, dove è presente una schiera di edifici e villini signorili di stile barocchetto che risalgono a prima degli anni trenta e che rappresentano la vera identità del territorio,

    • si ritiene che la Villa non debba essere abbattuta perché riveste un interesse importante sia artistico che architettonico che etnoantropologico, in quanto conserva ancora in originale l’espressione dello stile barocchetto tipico dell’Italia dei primissimi anni del ‘900

    • Si chiede che la Villa Paolina di Mallinckrodt venga tutelata e vincolata

    • Si chiede di sottoporre la Villa alla Verifica di Sussistenza dato che l’edificio è stato per più di 90 anni, fino alla recentissima vendita, di proprietà di un ente ecclesiastico riconosciuto, in base alle disposizioni della Parte II del Codice dei Beni Culturali.

    Provvedo ad inviare copia dell’esposto in modo che si possa pubblicare sul sito

    Cristina Rinaldi
    Presidente Comitato "Salviamo Villa Paolina di Mallinckrodt"

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